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ELISA GRANDE ANNUNCIA LA RIFORMA DELL’EDITORIA:”SEMPLIFICHERA’ IL SETTORE”

E’ evidente la necessita’ di una riforma strutturale in un quadro di certezza delle risorse”. Lo ha detto il capo del Dipartimento Informazione ed editoria di palazzo Chigi, Elisa Grande che, intervenendo al convegno ‘Informazione: pluralismo, autonomia e libertà – Proposte di riforma per uscire della crisi’ ha spiegato che il regolamento del settore “attualmente al vaglio del ministero dell’Economia non puo’ costituire un punto di arrivo della riforma” dell’editoria ma è “un passo verso la semplificazione” e che “i suoi contenuti sono perfettibili”.
“Dopo il vaglio del Consiglio di Stato – ha aggiunto il capo Dipartimento Editoria di Palazzo Chigi al convegno organizzato da Mediacoop, Media non profit e Articolo 21 presso il cinema Capranichetta a Roma – ci sara’ il vaglio di merito delle commissioni parlamentari” ma e’ certo che si dovra’ giungere ad una “semplificazione dopo la stratificazione normativa avvenuta dal 1981”. La riforma, “che sara’ condivisa”, vedra’ il coinvolgimento “di tutti gli operatori: editori, giornalisti, distributori, edicolanti”.
Quanto agli Stati generali dell’editoria, secondo Grande, “sono lo strumento piu’ opportuno anche per affrontare il ruolo fondamentale della stampa, che non puo’ piu’ vivere il complesso di inferiorita’ rispetto alle nuove tecnologie, in particolare Internet oltre alla tv”. La tempistica dell’informazione ormai “non e’ piu’ un argomento” visto che oggi Twitter batte tutti, ma “ci sara’ sempre bisogno di un contenitore ragionato, autorevole, che fornisca il momento della riflessione e dell’approfondimento”. Rispetto alla possibilita’ di uscire dalla crisi del settore, il capo del Dipartimento si e’ mostrata ottimista, sottolineando che “stiamo lavorando insieme” per superarla.
Quanto alle risorse del bilancio del dipartimento per l’editoria impegnate nella pubblicita’ istituzionale, esse “sono assolutamente in linea con il rispetto delle quote previsto dalla legge” ha aggiunto Elisa Grande, spiegando che il 60% andra’ ai giornali, il 15% a radio e tv locali e il resto agli altri media.

In concreto, ha spiegato, il dipartimento, nel primo semestre 2009, ha destinato “1.350.000 euro alle tv nazionali, mentre ha contratti in via di perfezionamento con la stampa per 3.400.000 euro”, e altri “785.000 euro andranno a radio e tv locali”. La responsabile per l’editoria ha poi annunciato che alle amministrazioni dello Stato sara’ presto inviata una direttiva (in via di definizione) per assicurare “comportamenti uniformi e il rispetto delle percentuali”.(ADN)

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