”Ci sono una serie di ‘ordigni europei’ a orologeria da cui e’ difficile sottrarsi perche’ ne innescano altri. Se non si interviene in via legislativa, i problemi poi esplodono comunque.
Se non si interviene in via legislativa, i problemi poi esplodono comunque. Il controllo dei media ha un peso nell’indirizzare la campagna elettorale: non e’ che 40 milioni di elettori siano influenzabili da questa o quella trasmissione come fossero degli automi, ma che la possibilita’ che influenzino pochi milioni di persone puo’ decidere la competizione elettorale”. Cosi’ il ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni nel corso di un convegno organizzato dalla fondazione Giuseppe Di Vittorio (Cgil) su ‘Quale pluralismo, quale liberta’ per l’informazione nell’Italia delle elezioni politiche anticipate’. Gentiloni afferma che ”nelle prossime settimane bisognera’ avere un occhio serio non solo sulla par condicio, sulle regole. Dobbiamo avere anche un occhio al tema che nel contesto italiano ci possano essere forme di sostegno privilegiato da parte di emittenti private”. Gentiloni si e’ poi soffermato sulla vicenda di Europa7 e ha osservato che la Corte di giustizia europea ha invitato che il nostro e’ ”un sistema in cui le frequenze tv non vengono trasferite in modo ‘proporzionato’, ma solo riservate ad alcuni soggetti: un regime che non puo’ funzionare. O usciamo da questa vicenda in condizioni diverse – avverte Gentiloni – ma difficilmente – aggiunge – potremmo continuare in maniera ‘illegale”’. Sulla Rai ”rimangono aperte due questioni – osserva – un tema di governance che deve essere sottratta alla politica e un ‘capo-azienda’ o amministratore unico come dice Veltroni perche’ oggi c’e’ bisogno di unita’, nessuno e’ in grado di prendere una decisione”. Infine c’e da correggere quel piccolo dettaglio ”che e’ l’unica tv pubblica del mondo – conclude Gentiloni – che ricava il 50% dei suoi introiti dalla pubblicita’. Questo per me non e’ il tempo di rammaricarsi – anche se io sono rammaricato – per le cose che non siamo riusciti a fare, ma e’ il tempo per affinare le iniziative, se ci sara’ data di nuovo una responsabilita’ nella prossima legislatura”.
Fabiana Cammarano
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