È stato eletto il nuovo Cda della Rai. E il centrodestra adesso rischia, davvero, di implodere. I nuovi componenti dell’organismo amministrativo di viale Mazzini sono Igor De Biasio e Alessandro Di Majo, eletti entrambi dal Senato. Insieme a loro, Francesca Bria e Simona Agnes, elette dalla Camera. Resta fuori l’uscente Giampaolo Rossi, in quota Fratelli d’Italia mentre Alessio Giannone, il “Pinuccio” di Striscia la Notizia, ha racimolato sedici preferenze.
La questione è che ora Fratelli d’Italia reclama spazio. E lo fa sulla scorta delle consuetudini parlamentari che garantiscono posizioni e ruoli all’opposizione. Situazione che oggi non si viene a creare. Perché nessun esponente di Fdi è nel Cda. Meloni ha stigmatizzato l’accaduto. “Oggi i partiti che sostengono Draghi, negando per la prima volta nella storia diritto di rappresentanza all’opposizione, hanno scritto una delle pagine più buie della storia della Repubblica Italiana. Evidentemente la nostra crescita fa così tanta paura da giustificare la spudorata violazione dei più basilari principi democratici. Ma se facciamo così paura è perché siamo liberi, e questa è una buona notizia, e una ragione in più per continuare a batterci”.
Lega e Forza Italia, rivendicando gli accordi che hanno portato all’elezione dei loro rappresentanti (De Biasio e Agnes), hanno assunto su di loro il ruolo di “garanti” dell’opposizione. Salvini ha dichiarato. “La presenza di esponenti della Lega e di Forza Italia nel Cda Rai saranno garanzia di pluralismo per tutti, opposizioni comprese, per bilanciare un eterno predominio della sinistra nella tivù pubblica confermato, purtroppo, anche in occasione di queste ultime nomine”. Rassicurazioni che però sono parse poca cosa agli “alleati” sempre più distanti di Fratelli d’Italia. Che, seppur contano su sondaggi importanti, in Parlamento possono contare su una pattuglia più risicata.
Tra i primi provvedimenti che il nuovo consiglio d’amministrazione ci sarà la ratifica dei nomi che il governo ha proposto ai vertici della Rai. Si tratta dell’ex sovrintendente Carlo Fuortes e della manager Marinella Soldi. Così partirà il nuovo corso della rete. Che dovrà fare i conti con alcune, impellenti, questioni. Prima tra tutte, quella relativa alla digitalizzazione. Che impatta, di conseguenza, con il futuro stesso della Rai. Che dovrà trovare un ruolo all’interno di un mercato sempre più dominato dai colossi del web. Primi tra tutti, Amazon e Netflix.
John Elkann ha intenzione di vendere Repubblica. E con l’eventuale cessione del quotidiano, Gedi verrebbe…
I governi vanno ritenuti responsabili delle morti dei giornalisti: lo afferma l’Ifj, la Federazione internazionale…
Il Papa vuole che si cominci a fare la pace partendo dalla comunicazione, dall’informazione, dal…
Il comitato di redazione di Askanews “chiama” il sottosegretario Alberto Barachini. I giornalisti dell’agenzia di…
Anche i pubblicitari si oppongono alla web tax: Federpubblicità snocciola numeri, dati e cifre per…
La manovra non piace agli editori perché non c’è “niente per il libro”. E l’Aie…