Un festival dell’editoria indipendente per ripopolare il borgo di Rio nell’Elba. Difficile da immaginare, ma il successo raggiunto da ElbaBook, il primo festival isolano nel suo genere, è indiscutibile. 24 case editrici indipendenti hanno animato il paese sparpagliandosi per le sue strade che hanno ospitato anche 23 relatori tra autori e critici e concerti jazz (illuminati di viola davanti al duomo). L’occasione è stata colta al volo anche per valorizzare i prodotti enogastronomici disposti nei vicoli pronti per essere assaggiati. In poche parole Rio nell’Elba si è risvegliata da questa torrida estate conoscendo numerosi autori ed i loro libri.
Tre giorni di incontri, intrattenimento e tavole rotonde dal 29 al 31 luglio. Nel corso dei dibattiti si è parlato di argomenti di grande interesse per il mondo dell’editoria in Italia, come ad esempio della grande distribuzione e dei piccoli editori. Il momento è quantomai delicato, il sistema editoriale nazionale vive un periodo piuttosto complicato e, complice anche la crisi economica, sono improvvisamente venute a mancare alcune figure professionali che hanno finito per inficiare sulla qualità delle opere letterarie.
Per ora sta vincendo un sistema che vede nell’omologazione dei titoli la scelta vincente, avvertono gli editori che hanno preso parte al festival. Somiglianza di forma e contenuti che segue un determinato metodo di distribuzione che per assicurare il successo di un libro richiede ogni volta il medesimo libro. Ma non è certo detto che questo sia l’unico modo possibile, il messaggio che arriva forte e chiaro da ElbaBook 2015.
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