Si chiude a Roma, la sedicesima edizione di Più libri più liberi, la fiera nazionale della piccola e media editoria, promossa e organizzata dall’Associazione italiana editori (Aie).
«Un successo oltre ogni previsione», commenta il presidente dell’Aie, Ricardo Franco Levi, sottolineando che Più libri più liberi è l’«unica fiera interamente organizzata dall’Aie, segno della centralità della piccola e media editoria nel campo dell’editoria nazionale». Quanto ai numeri, «i dati ancora non li abbiamo — dice — ma la folla è stata da derby Roma-Lazio. Dall’apertura dei cancelli fino alle otto di sera c’era una coda ininterrotta di persone che entravano, visitavano la Nuvola e passavano tra gli stand degli editori. Non c’era un incontro che non fosse pieno. Nel 2016, nella sede del Palazzo dei Congressi, ci furono circa 50 mila visitatori, quest’anno molti molti molti di più. L’affluenza è stata da capogiro».
Un risultato che fa bene anche a Roma. «Vedere queste enormi file, in questa splendida Nuvola, è stato per la città una boccata di fiducia, di speranza e di bellezza».
L’Aie vorrebbe dunque riproporre anche nel 2018, in analoghe forme, la vetrina andata in scena quest’anno. La piccola e media editoria pesa per circa un libro ogni tre di quelli pubblicati in Italia e nel 2017 il suo mercato risulta in crescita per il terzo anno consecutivo (+3,3% a valore e +0,6% a copie sul 2016, esclusa la grande distribuzione organizzata, dati Nielsen per Aie). In generale, secondo le indagini presentate proprio nella Nuvola, l’universo complessivo del libro torna a registrare in Italia alcuni segni positivi. Nel 2017 il fatturato è cresciuto nei primi dieci mesi dell’1,5% (dati Nielsen per Aie) e risultano venduti all’estero i diritti di 7.445 titoli italiani, il 13,6% in più del 2016 (Aie-Ice).
Un progresso ancora contenuto ma che si sta consolidando. «Quella editoriale — nota Levi — è la prima industria culturale del Paese. Si apre una stagione nuova, con un interesse delle istituzioni mai così alto». Cita l’aiuto alle librerie indipendenti e ai diciottenni per l’acquisto dei libri, i «3 milioni poi portati a 5 per la promozione del libro e della lettura, con i 2 milioni aggiunti specificamente per le biblioteche scolastiche, a valle del grandissimo lavoro di #ioleggoperché».
In questo contesto, l’Aie vuole presentarsi come la casa di tutta l’editoria, dei grandi e dei piccoli. Per questo Roma è stata una tappa significativa. E adesso tocca a Tempo di Libri, la fiera internazionale che si terrà a Milano dall’8 al 12 marzo. Un «passaggio di testimone ideale — conclude Levi — in cui a Milano passa anche la responsabilità di fare qualcosa di straordinario come quello che c’è stato a Roma in questi giorni» (corriere)