La Liguria è la regione dove, in
percentuale, si leggono più quotidiani:
137 le copie vendute ogni
mille abitanti, rispetto alle 79 della
media nazionale, 96 nel Nord Italia. Questo quello che emerge dall’indagine
“Media in Liguria”, condotta da Isimm Ricerche su incarico del CoReCom Liguria.
Per presenza di imprese di comunicazione, la Liguria è quarta in Italia
con 36 società ogni 10 mila abitanti – la media nazionale è di 26 – alle spalle di Lombardia, Valle d’Aosta e Lazio. In termini economici, il comparto dei media locali
liguri, è di circa 326 milioni di euro. In Liguria operano 520 imprese legate all’attività di comunicazione. Diciotto le tv locali raggruppate in 16 società però quasi tutte, 15, sono concentrate a Genova. Dei 2084 giornalisti iscritti all’ordine solo 378 sono effettivamente occupati con un contratto stabile: la carenza di risorse, i tagli al personale e i prepensionamenti stanno infatti provocando un pericoloso “scivolamento” verso forme di collaborazione precarie (il numero dei free lance è in forte crescita).
Il senatore Carlo Rognoni, intervenendo alla presentazione dello studio, ha sottolineato la «rivoluzione digitale» in atto: «Si è passati da 6-7 canali
nazionali a 435. I criteri vecchi sono
superati, siamo ormai in una fase
post tv generalista e post pc nella
quale tv e computer si sposano.
Non a caso quattro grandi colossi,
tutti targati Usa, come Google, Facebook,
Amazon e Apple entrano
con forza nel mondo della Tv». A tal proposito, il commissario dell’Agcom, Antonio
Martusciello ha sottolineato la necessità di tutelare il diritto d’autore sulla rete senza però imbrigliare il web o mortificare le sue potenzialità.
Antonietta Gallo
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