Nessun conflitto.Nessuno scontro sul diritto d’autore. All’opposto, l’Unione stampa periodica italiana apre ad una collaborazione con Google, il colosso dei motori di ricerca protagonista di un braccio di ferro con gli editori di mezza Europa e che viene guardato con ostilità anche dalla Fieg. L’occasione per ribadire questa partnership è stata l’apertura della seconda giornata formativa gratuita, svoltasi a Roma il 7 marzo scorso, negli spazi della Biblioteca nazionale. Le opportunità di sviluppo dell’editoria online sono state al centro della prima parte del corso, che ha visto la partecipazione di ottanta associati Uspi. Il corso è stato tenuto da operatori di Google Italia, provenienti dalla sede centrale europea di Dublino.
Un team composto da giovani italiani, i cosiddetti “cervelli in fuga”, che hanno affrontato i temi della monetizzazione di prodotti editoriali e dello sviluppo di nuovi modelli di business. Il campo di sfida dell’informazione è sempre più il web, lì dove si spostano anche gli investimenti pubblicitari. Senza storia il confronto tra i vari canali di diffusione della pubblicità. Una serie di segni “meno” nel confronto tra luglio 2011 e luglio 2012: – 15% di investimenti pubblicitari per la stampa; – 10% per la tv; addirittura un calo del 20% per il cinema. In questo contesto spicca la crescita della pubblicità su internet con un + 15%. Se l’appeal di un periodico cartaceo nei confronti di un inserzionista è determinato dalle copie vendute e dalla copertura territoriale, quello di una rivista on line è determinata soprattutto dalle visualizzazioni dei propri contenuti.
“Esistono strumenti di Google che consentono di ottenere più traffico e più ricavi” ha illustrato Luca Forlin di Google Italia. Uno di questi è Google News, nato dall’iniziativa di un manager nei giorni dell’attentato dell’11 settembre alle Torri Gemelle. “Questo servizio – ha proseguito Forlin – prende notizie dagli editori tramite feedRss e le ordina. E’ possibile ordinare i contenuti sotto la voce ‘dalla redazione’, quindi non più per temi, ma per editore/testata. E’ possibile anche organizzarli per ‘authorship’, in base al nome dell’autore, un giornalista o un editorialista”.
Aumentare i click sulle proprie pagine è funzionale a un altro obiettivo: ottenere utili dalla vendita di spazi pubblicitari. Accanto alle modalità tradizionali, simili alla carta stampata, esistono, infatti, opportunità che offre la stessa Google. E’ il caso di Google AdSense per contenuti, per la ricerca (è possibile, infatti, inserire un box di ricerca sul proprio sito) o per video. All’editore, in questo caso, viene corrisposta una cifra per click o una cifra ogni mille visualizzazioni.
E’ di fondamentale importanza per l’editoria, in questo caso on-line, non perdere di vista le sfide del mercato. Quella imminente è la fornitura di contenuti su mobile, visto che già oggi il 15-30% di traffico dei portali avviene tramite smartphone. Una percentuale destinata a crescere.
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