Risorse che nell’arco di un triennio dovrebbero dare linfa per far ripartire un settore che definire in crisi è un eufemismo. E non sono i soldi per i soliti noti, perché questi contributi sono soggetti al regime del de minimis, in altri termini ogni singola iniziativa non può beneficiare di un contributo superiore a 200.000 euro in tre anni.
Un modo nuovo di definire il sistema di sostegno pubblico all’editoria, cercando di destinare le risorse, e non sono poche, alle nuove iniziative.
Ma poi arriva, eccola lì, la burocrazia ed ecco che questa misura si trasforma da uno strumento in una chimera. Il comma 261 dell’articolo 1 della legge del 27 dicembre 2013 n. 261 che ha istituito il Fondo ha previsto che la regolamentazione di dettaglio fosse demandata ad un Regolamento da approvarsi con Dpcm, ascoltando Ministro del lavoro, Ministro dell’economia e Ministro dello sviluppo economico e le associazioni datoriali e sindacali. Regolamento da approvare entro il 31 marzo. Se ritarda un’impresa sono guai; se lo fa lo Stato nulla di nulla.
Usigrai boccia le nomine e incalza la maggioranza di governo. L’esecutivo del sindacato dei giornalisti…
Il Senato ha dato l’ok al ddl sull’intelligenza artificiale. Una notizia che il sottosegretario alla…
Entro il prossimo 31 marzo 2025 è fissata la scadenza per la presentazione della domanda di contributi…
I ragazzi rappresentano una fascia di lettori forti ma gli editori tremano poiché s’è scoperto…
Il Foglio Ai. Il giornale ha lanciato il primo quotidiano al mondo fatto direttamente con…
Le voci su un possibile accordo per le nomine Rai non sono piaciute granché all’opposizione…