1/3 lettori ha meno di 29 anni. Il panorama europeo dei media Milano, 12 lug. (Apcom) – Ai giovani europei piace la free press: in ognuno dei 27 Paesi Ue almeno un terzo dei lettori ha meno di 29 anni, Lo rivela la ricerca Eurodailypress, condotta dalla società di advertising internazionale Blei, del gruppo Rcs, che delinea lo scenario media della stampa quotidiana in tutti i Paesi europei, esclusa l’Italia. Secondo la ricerca, che cita uno studio pubblicato recentemente in Francia, i giovani “nonostante la loro totale libertà guadagnata con Internet, i telefoni portatili e gli svaghi digitali continuano a utilizzare i media ‘classici’, televisione, stampa, radio”.
Giunta alla sua terza edizione, la ricerca si prefigge lo scopo di offrire un quadro esaustivo dei quotidiani, esclusi quelli di matrice religiosa o politica, con dati sulla casa editrice, anno di fondazione, diffusione, numero di lettori, costo per pagina della pubblicità, costo per mille copie e costo contatto per mille lettori. La ricerca prende in considerazione gli stessi dati per i quotidiani regionali più diffusi, la free press, i magazine allegati ai quotidiani nazionali e i siti web dei giornali. Dallo studio, che si rivolge anche a chi è interessato “ai mercati appetibili per l’esportazione dei prodotti italiani”, emerge anche qualche sorpresa: in Germania, dove il campionato di calcio è molto seguito, non esiste un quotidiano sportivo, mentre ce ne sono due in Romania; la Svizzera, il paese delle banche, non ha un quotidiano economico finanziario.
Il rapporto più alto quotidiani/popolazione se lo aggiudica la Norvegia, con un indice di 20,8, seguito dal Lussemburgo (16,2), da Cipro (13), dalla Finlandia (12,3), Malta (12,2). Ma è la free press il fenomeno dell’ultimo decennio: “una realtà importante – si legge nella ricerca – in quasi tutti i Paesi europei, tranne la Germania, dove non è riuscita a inserirsi. In Svezia i quotidiani gratuiti sono 170, in Danimarca 322: sono distribuiti attraverso gli uffici postali o sulle strade da strilloni, somigliano in tutto e per tutto ai quotidiani a pagamento e vivono di pubblicità. La comparsa dei quotidiani free press risale al 1995; in tre anni raddoppia la diffusione. Nel 1999 triplica ancora, il quarto anno raddoppia ciò che ha triplicato e nel 2000 è 10 volte più diffusa degli inizi. Nel 2004 diffonde il doppio dell quote del 2000 e raddoppia nuovamente nel 2006. Il primo rilevamento del 2007 la vede ancora in crescita. Secondo lo studio, infine, il “sorpasso” della carta stampata da parte di Internet è ancora ben lontano dal verificarsi: i siti web dei giornali, frequentatissimi, sono visti come un servizio aggiuntivo per i lettori, come un complemento alla carta stampata. “E’ curioso pensare che anche in Usa certamente più avanti in tecnologia web – afferma la ricerca – sia in corso una lotta all’ultimo sangue per l’acquisto del Wall street journal, un quotidiano di carta. Murdoch ha offerto 5 miliardi di dollari, cifra straordinaria per questo tipo di business”.