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Editoria digitale, la strada del futuro: un esempio di successo

Aumentano del 66,6% i titoli digitali acquistati, mentre diminuiscono del 3,4% quelli cartacei. Al Salone Internazionale del Libro di Torino, nella sezione Book to the Future, presentate le startup attive nel campo dell’editoria digitale: il caso di Cityteller, libri per visitare le città

La crisi dell’editoria è evidente. Si legge poco ed anche i dati dei primi quattro mesi del 2015 parlano chiaro: gli acquisti dei libri cartacei sono diminuiti del 3,4%. Secondo quanto diffuso dall’Indagine Nielsen, presentata all’ultimo Salone Internazionale del Libro di Torino, sono state vendute 1 milione di copie in meno rispetto allo stesso periodo nel 2014. La diminuzione totale del fatturato di librerie (tradizionali e digitali) e grande distribuzione è di 8,4 milioni di euro. L’Indagine Nielsen, tuttavia, evidenzia anche alcune novità che lasciano ben sperare per il futuro. “Sono cambiati i comportamenti dei clienti e dei nostri lettori ed è su questi elementi di innovazione che gli editori dovranno confrontarsi nei prossimi mesi ed anni”, commenta Marco Polillo, presidente dall’Associazione Italiana Editori (Aie).

Quali sono, quindi, i cambiamenti del mercato gli elementi innovativi cui fa riferimento Polillo?
La risposta è da ricercare nei trend incoraggianti dell’editoria digitale: da gennaio ad oggi i titoli digitali acquistati sono aumentati del 66,6%. Proprio a testimonianza di questa crescita, l’ultima edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino ha dedicato ampio spazio alle startup attive nell’editoria digitale attraverso la sezione Book to the Future.

In che modo editoria e nuove tecnologie riescono a coniugarsi ed a trovare nuove strade? Un esempio concreto ci può venire in aiuto: parliamo di Cityteller. Si tratta di una piattaforma social che consente di scoprire le città attraverso i libri. Scaricando l’app sul proprio smartphone o tablet è possibile visualizzare una mappa che raccoglie (geo localizza) tutte le citazioni bibliografiche inserite nel database. In questo modo diventa possibile scoprire una città attraverso i romanzi ambientati in essa fornendo allo stesso tempo tutte le informazioni utili sul libro preso in considerazione (titolo, autore, casa editrice, scheda di presentazione…).

Anche gli utilizzatori possono contribuire ad arricchire il database di Cityteller caricando e condividendo nuovi contributi. Così facendo, Cityteller diventa in un colpo solo un’alternativa alle classiche guide turistiche ed un aggregatore digitale di tutte le citazioni dei libri su un determinato luogo, raccolte grazie al suo carattere social. L’idea ha suscitato grande interesse dall’incubatore I3P dell’Università di Torino che sta sostenendo il progetto nella sua fase di avvio e sviluppo. Cityteller è ancora alla fase di startup, tuttavia i sui ideatori, come spiegano al sito news.biancolavoro.it, hanno ben chiari i prossimi passi che intendono muovere: generare ricavi attraverso la vendita indiretta dei titoli da cui sono tratte citazioni inserite dalla Community dei citytellers e instaurare così rapporti con le case editrici.

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