Editoria

Editoria: Il centrodestra schiera un esercito di giornalisti in Parlamento

Domenica 4 marzo gli italiani sono stati chiamati alle urne per il rinnovo del Parlamento. Il centro destra si è confermato la coalizione più votata, il Movimento Cinque Stelle ha ottenuto più del 30% dei voti mentre il partito democratico ha registrato la più grande sconfitta della sua storia politica. Nessun partito ha ottenuto la maggioranza dei seggi in Parlamento, toccherà tra fine marzo e aprile al presidente della Repubblica Mattarella formare il governo e dare l’incarico al candidato premier. I risultati delle ultime elezioni hanno ridisegnato la mappa degli equilibri politici tra i partiti, l’Italia si è confermata un paese, dove domina il bipolarismo, gli analisti più accreditati parlano di tre Italie: I Cinque Stelle hanno conquistano il Meridione con la promessa del reddito di cittadinanza, la Lega guidata da Matteo Salvini si è affermata al Nord, mentre il centrosinistra ha perso voti anche nelle regioni del centro Italia, storiche roccaforti del PD. Il vero vincitore di questa competizione elettorale insieme al Movimento Cinque stelle, è stato Matteo Salvini, che ha trascinato Forza Italia alla vittoria e conquistato la leadership del Centrodestra. Si è congratulata per la vittoria del suo amico della Lega, Marin le Pen, Leader del Front National che ha inviato “calorose felicitazioni” per il risultato delle politiche. “E’ una nuova tappa del risveglio dei popoli”, “l’avanzata spettacolare e l’arrivo in testa della Lega italiana guidata dal nostro alleato e amico Matteo Salvini”. Ha espresso invece preoccupazione per il successo dei partiti di destra la ministra francese agli affari europei “L’Italia, lasciata sola sulla crisi dei migranti, ora è in una fase d’illusione verso l’Europa”.  In queste ultime elezioni politiche direttori, carta stampata, televisione e portavoce, sia di destra sia di sinistra, sono scesi in campo per conquistare la poltrona a Montecitorio. Nelle liste di centrodestra molti sono stati i candidati eletti provenienti dal mondo dell’informazione: Matteo Salvini, leader della Lega e giornalista del quotidiano La Padania e Radio Padania, eletto come senatore nella provincia di Reggio, Antonio Tajani, candidato premier del centrodestra ed ex giornalista parlamentare RAI, Giorgio Mulè, direttore di Panorama e del Quotidiano Nazionale, Andrea Cangini, ex direttore della Nazione e neo deputato azzurro, Luigi Amicone, eletto a Palazzo Marino con Forza Italia e fondatore di Tempi, Gigi Casciello, giornalista salernitano eletto alla Camera dei deputati. Hanno perso la sfida in Parlamento: la giornalista Maria Lucia Andria, Arturo Diagonale, membro del CDA RAI, e direttore dell’Opinione delle Libertà, Luigi Amicone, fondatore ed ex direttore di Tempi. I giornalisti per antonomasia sono definiti sentinelle del sistema democratico, il loro attivismo politico, esercitato in nome di una rappresentanza attiva, ha sempre garantito un pluralismo nelle aule parlamentari delle democrazie liberali. Il passo dal giornalismo  alla politica è breve, ma parte dell’opinione pubblica riscontra un’incompatibilità tra i due ruoli. Secondo i politologi il giornalista che ricopre cariche politiche, una volta terminato il mandato politico, non dovrebbe più esercitare la professione giornalistica, perché il rientro comporterebbe la nascita di un conflitto d’interessi e una perdita della sua credibilità agli occhi dei cittadini. Anche nelle precedenti legislature è lungo l’elenco di di senatori e deputati di destra destra con un passato nel giornalismo italiano: Clemente Mastella, giornalista RAI, Gianni Letta ex direttore del Tempo, Paolo Guzzanti, ex vicedirettore del Giornale, Francesco Storace, capo ufficio stampa del MSI-DN, portavoce di Alleanza Nazionale e giornalista al Secolo d’Italia, Flavia Perina, ex direttrice del Secolo, Renato Farina, vicedirettore del Giornale.

 

 

 

 

Marcella Losco

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