Alla vigilia della consegna dell’esito dell’Offerta di pubblica sottoscrizione da parte di Cairo alla Consob sembra che Rcs sia orientata a farsi difendere da UniCredit. Guerra in vista con Intesa Sanpaolo? La possibile fusione dei due gruppi editoriali potrebbe scatenare una faida tra banche
Lo scorso fine settimana c’è stata una nuova evoluzione nella questione Cairo-Rcs che è passata incredibilmente inosservata: sembra che Rcs Mediagroup abbia scelto UniCredit come proprio difensore dall’Ops di Cairo Communication, che invece può contare sull’appoggio di Intesa Sanpaolo.
Sarà forse che le parole di Della Valle hanno fatto pensare che l’offerta fosse solo un fastidio per i soci storici, tuttavia la notizia che dopo più di trent’anni potrebbe esserci un cambio di proprietà del Corriere della Sera fatica a entrare nell’agenda dei media italiani. Eppure proprio nelle ultime settimane gli equilibri tra i vertici del gruppo di via Solferino (in particolare tra Mediobanca, gli Agnelli e Giovanni Bazoli) sono cambiati e proprio per questo qualcosa potrebbe accadere.
Sul fronte bancario si registrano movimenti interessanti. UniCredit, che è sia azionista di Rcs che primo azionista di Mediobanca, potrebbe ritrovarsi a dover rintuzzare l’attacco di Banca Intesa proprio nei giorni in cui è in atto lo scontro su fondo Atlante (anche noto come “il veicolo salva-banche), Banca Popolare di Vicenza e sui riassetti bancari. In breve, il salva-banche è made in Intesa (attraverso le fondazioni Cariplo, Intesa, Cdp, Quaestio Sgr, per citarne alcune) ed è stato messo in piedi con grande velocità proprio per sostituire UniCredit, che altrimenti avrebbe dovuto far fronte all’intera ricapitalizzazione della Popolare di Vicenza.
Il piano disegnato dal presidente dell’Acri (Associazione di fondi e casse di risparmio), Giuseppe Guzzetti, e da Carlo Messina, amministratore delegato di Banca Intesa, ha di fatto tagliato fuori Mediobanca. E così UniCredit sarebbe scesa in campo dalla parte di Mediobanca a “difesa” di Rcs contro la coppia Cairo-Intesa. In questa situazione il silenzio del Corriere della Sera potrebbe voler dire due cose: o si va verso un nulla di fatto, oppure potrebbe essere in dirittura d’arrivo un cambiamento epocale.
In ogni caso, Mediobanca dovrebbe inventarsi qualcosa se vuole imporsi di nuovo con forza a via Solferino, visto che anche la paventata fusione con il Sole 24 Ore sembra non avere nulla di concreto. Un’idea, però, che ad oggi sembra non essere ancora venuta a nessuno.