Nella nuova legge di sistema per il settore dell’editoria che il governo intende varare probabilmente già in autunno, tra i criteri per l’assegnazione dei contributi pubblici alle imprese editoriali ci sarà anche «l’aumento dell’occupazione, cioè la creazione di nuovi occupati». Lo ha ribadito il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’editoria, Paolo Bonaiuti, ascoltato oggi in commissione Cultura alla Camera. «Pensiamo a collegare i contributi, laddove potranno essere assegnati, anche ai nuovi occupati», ha spiegato Bonaiuti. «È un modo per creare nuovi spazi di occupazione per i giovani». Il sostegno pubblico, ha ribadito il sottosegretario, sarà anche collegato «alle copie effettivamente distribuite e vendute e non a quelle dichiarate e basta. È un principio di chiarezza e di trasparenza, ma anche un sistema per recuperare un pò di soldi». Nel complesso, Bonaiuti ha ripetuto che il suo intento è «procedere al di sopra delle parti, pur nelle difficoltà della congiunta economica e finanziaria attuale. Basti pensare che un anno fa il petrolio costava 70 dollari al barile e sembrava una cifra insormontabile: che dovremmo dire oggi, quando il prezzo si è più che raddoppiato?». La legge di sistema, dunque, non potrà che procedere «nel segno del risparmio» e fondarsi su un lavoro «di forbice e lesina», anche se, ha concluso Bonaiuti, «cercheremo di fare il possibile per il settore».
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