Associazione Italiana Editori: “Servono piano e investimenti per la lettura”

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Un piano finalizzato alla promozione della lettura, investimenti e sostegno alla domanda. Indica le proprie priorità Ricardo Franco Levi, presidente dell’Associazione Italiana Editori (Aie) nel corso dell’audizione in commissione Cultura della Camera in merito alla cosiddetta proposta di legge sul libro.

“La lettura è un’emergenza nazionale – ha sottolineato Levi -. L’Italia deve assumersi la responsabilità di una politica di lungo periodo, a partire da un aumento significativo delle risorse del Centro del libro che ne deve diventare lo strumento esecutivo. I dati su quanto leggono gli italiani (60% secondo l’Osservatorio AIE sulla lettura) sono ancor più sconfortanti se paragonati ad altre realtà europee: i lettori sono il 90% in Norvegia, l’86% in UK, l’84% in Francia, il 62,2% in Spagna e il 68,7% in Germania. È tempo di concentrarsi in modo serio e strutturato sulla nostra realtà per invertire questa tendenza e garantire un adeguato livello di comprensione dei testi”.

Per questo, secondo il presidente dell’Aie, “deve finalmente nascere in Italia una politica di investimenti nel settore, con importanti risorse per le biblioteche scolastiche, universitarie e di pubblica lettura, un ruolo più attivo della scuola in questo ambito, il rafforzamento del credito d’imposta e aiuti diretti alle librerie, una politica che favorisca gli investimenti in innovazione degli editori e il loro accesso al credito”.

Per il numero uno dell’associazione: “Sostenere la domanda di libri e di lettura è il terzo elemento cruciale di una politica organica per il libro: la strada che indichiamo è la stabilizzazione della carta cultura per i 18enni (la cosiddetta 18app) e l’adozione di misure fiscali come le detrazioni per l’acquisto dei libri”.

Il mondo del libro, conclude il presidente dell’Aie “si muove su una lastra di ghiaccio che si fa ogni giorno più sottile. Ha bisogno di interventi di lungo periodo, che agiscano sul clima (culturale, nel nostro caso), così da irrobustire il ghiaccio, e allo stesso tempo di attenzione a non rompere la lastra su cui oggi cammina. Fuor di metafora, prima di intervenire iniziando dalla modifica di norme su sconti e promozioni occorre valutare attentamente i probabili effetti ulteriormente depressivi che ciò potrà avere sui consumi”.

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