Alan Rusbridger lascia oggi la direzione del Guardian, uno dei più prestigiosi quotidiani britannici, vicino ai laburisti, dopo essere riuscito a farne una delle voci più ascoltate negli Stati Uniti, dove il sito web è uno dei più popolari tra quelli di informazione. A Rusbridger, 61 anni, direttore per circa 20 anni, subentra ora Katharina Viner, prima donna a guidare il quotidiano dopo essere stata scelta dalla redazione. Come molti quotidiani concorrenti, The Guardian ha visto la sua diffusione cartacea dimezzarsi in questi 20 anni, ma ha ottenuto ottimi risultati col digitale, imponendosi appunto sul mercato statunitense. Il quotidiano appartiene allo Scott Trust, una ricca fondazione che garantisce al quotidiano le finanze necessarie per vivere e muoversi in totale indipendenza, con inchieste schiette ed aggressive. The Guardian ha avuto un ruolo di spicco nella vicenda di Edward Snowden, la ‘talpa’ del Datagate, che ha rivelato come la Nsa americana spiava in tutto il mondo. Nel suo ultimo editoriale, intitolato ‘Farewell readers’, il direttore uscente difende la scelta di non far pagare gli articoli online, contrariamente al Times di Londra, il suo pendant conservatore di Rupert Murdoch, o il New York Times, di cui è diventato un temibile concorrente negli Usa.
fonte: www.francoabruzzo.it
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