Il Venezuela rischia da mesi di restare senza giornali. Prosegue infatti la mancanza di carta su cui stampare i quotidiani. A pagare più degli altri sono i giornali d’opposizione, i cui editori lamentano un vero e proprio boicottaggio da parte del governo.”Siamo al cospetto di un vero e proprio regime che per tutto il tempo non fa altro che attaccare il giornalismo indipendente – spiega Miguel Henrique Otero, direttore del quotidiano El Nacional – continuano a mettere ostacoli a loro andrebbe bene se questi giornali non esistessero più per niente. Imputano ai giornali la colpa dei loro fallimenti e chiaramente il modo migliore per crearci problemi è non farci avere i soldi per importare la carta”.La colpa di questa situazione, dunque, secondo i giornalisti venezuelani non è solo della difficile situazione economica. Fino a non molto tempo fa c’era la possibilità di accedere alle scorte di cellulosa ma ora anche i magazzini sono vuoti per molti l’unica via d’uscita è la digitalizzazione. Sarebbe però il preludio del fallimento perché la gente compra i quotidiani per pochi spiccioli e la lettura è un momento di evasione. Non tutti possono permettersi un computer e una connessione a Internet.”Sono in crisi con la carta – ammette Tania Guerrero, direttrice del Diario Vea – c’è poco da dire, tra un po’ sarò costretta a chiudere se non si troverà il modo di risolvere il problema”.”Se uno solo di questi giornali non uscirà più – conclude Carlos Correa, direttore della Ong Spazio pubblico – sarà difficile spiegare che è accaduto a causa di una tassa. È piuttosto singolare che i giornali non siano più pubblicati per la mancanza di carta”. In molti per ora stanno riducendo la foliazione in attesa di sviluppi, ma se qualcosa non cambierà a breve il Venezuela rischia di diventare il primo paese al mondo senza quotidiani.