Nell’editoriale del numero di luglio di Azienda Edicola, il presidente Snag, Armando Abbiati, richiama la Fieg e avverte: la riforma dell’editoria non può sopperire allo stato di crisi
È polemica tra Snag e Fieg. Pomo della discordia la richiesta della federazione degli editori, lo scorso giugno, di intervento contro tre edicolanti della provincia di Milano che vorrebbero chiudere per ferie dal 12 al 18 agosto. La Fieg ha spiegato che i rivenditori dovrebbero osservare i propri obblighi e concordare i turni delle ferie per non creare difficoltà ai cittadini.
La cosa non è andata giù al presidente del Sindacato Nazionale Autonomo dei Giornalai, Armando Abbiati, che nel suo editoriale su Azienda Edicola ha risposto con sarcasmo: “alla Fieg e ai distributori locali sta molto a cuore il problema ‘ferie’ e, soprattutto, la certezza della ‘copertura’ di servizio in ogni singola area oltre che la programmazione per l’invio dei prodotti”.
Abbinati fa notare che la stessa federazione degli editori non avrebbe mostrato altrettanto interesse verso alcune richieste urgenti degli edicolanti: “Se Fieg ritiene grave la riduzione temporanea del servizio di vendita tra il 12 e il 18 agosto, cosa dovrebbe dire (o fare) quando un distributore locale oscura per sempre il territorio di interi Comuni”?
Lo scorso 9 giugno, inoltre, la Fieg aveva risposto alle organizzazioni sindacali dei rivenditori (che avevano inoltrato delle proposte in forma congiunta il 13 aprile) in merito al rinnovo dell’Accordo Nazionale. La risposta degli editori, giunta attraverso il consigliere per i problemi della distribuzione, Alessandro Bompieri, ha suggerito di attendere i lavori in Senato per la definizione della riforma dell’editoria, dato che i temi di approfondimento sono collegati ai contenuti del ddl.
La notizia non ha fatto assolutamente piacere al presidente Snag, che ha così commentato: “La ragione mi impone, ancora una volta, di cercare di far capire agli editori che possono aspettare l’approvazione della legge, ma quest’ultima non può sopperire allo stato di crisi in cui versa il settore e, in particolar modo, la rete di vendita, né può sanare tutti i problemi che abbiamo più volte rilevato”.
Da qui l’allarme: “Siamo già ai tempi supplementari”! Sono molti i rivenditori, i distributori e gli editori che hanno dovuto chiudere bottega e ritirarsi dal mercato. Il problema riguarda la struttura stessa del settore, ha sottolineato Abbiati, dove per far rispettare le normative contenute nell’Accordo Nazionale si è spesso costretti a ricorrere a vie legali. La speranza del sindacato è quella che ora si intervenga sul testo di legge in discussione al Senato, ma urgono incontri tra editori e edicolanti il prima possibile, “per cercare di salvare quanto è ancora salvabile”.