Rizzoli e Mondadori negli ultimi tempi hanno deciso di dare una “stretta” alle pubblicazioni. Da un lato la crisi di vendite, dall’altro un calo degli investimenti pubblicitari. Ma non solo. Sempre più spesso capita che i grossi editori preferiscono distribuire nei supermercati anziché nelle edicole. Ma quali sono i vantaggi (ammesso che ce ne siano), visto che le edicole non solo sono maggiormente distribuite nel territorio ma garantiscono al distributore e all’editore stesso una maggiore esposizione del prodotto? Qui il discorso è molto ampio. Ci sono editori che hanno realmente interesse a vendere una pubblicazione mentre altri hanno solo interessi legati ai proventi della pubblicità. Insomma per alcuni editori è più importante che la testata sia maggiormente “in vista” sul mercato piuttosto che sia venduta, in modo che i pubblicitari gli danno più soldi garantendogli maggiori inserzioni pubblicitarie o inserzioni meglio retribuite, allora, in questo caso essi preferiscono distribuire i loro prodotti nelle grandi catene di distribuzione piuttosto che in edicola. Insomma, si va sempre più verso un earned advertisement.
Si tratta di pubblicità “occulta” che si trova all’interno degli articoli, che tutto sembrano tranne articoli. Si commissione una “pseudo” indagine di mercato e all’interno dell’articolo si inseriscono prodotti pubblicitari. Oggi la maggior parte delle riviste che vediamo in bella mostra nei supermercati e piena zeppa di questi articoli e forse è un bene che questo tipo di riviste sia esposta nei supermercati. Ma non ditelo agli edicolanti, altrimenti si arrabbierebbero. Essi pagano “in anticipo” il prodotto ed hanno tutto l’interesse che venga venduto. Ah, se potessero scegliere cosa vendere….