Il Testo del ddl editoria recentemente approvato alla Camera, e in corso di discussione al Senato (DDL EDITORIA SENATO) prevede una serie di novità per il settore edicole. Tralasciando quelle relative alla possibilità di tenere aperta l’attività senza limiti di orario (….e qui ci sarebbe da scrivere un libro…), la legge concede ai giornalai la facoltà di “ampliare l’assortimento dei punti vendita all’intermediazione di altri beni e servizi con lo scopo di accrescere le fonti di ricavo potenziali”. Di quali altri prodotti si tratta lo spiega a “Consumi” la deputata Annalisa Pannarale che in commissione Cultura ha seguito l’esame del testo di legge: “L’informatizzazione dei punti vendita permetterà di connettere le edicole e metterle in rete, un po’ sull’esempio di quello che avviene per i tabaccai, e quindi le aprirà alla possibilità di fornire nuovi servizi come il pagamento delle bollette o delle multe”.
Apriti cielo, diranno gli edicolanti, finalmente potremmo fare ricariche telefoniche e vendere schede per il parcheggio. Viene spontanea una domanda: Ma i parlamentari sono mai andati da un giornalaio a comprare i giornali? A parte il fatto che oggi i giornalai sono quasi tutti ONLINE (per programmi informatici relativi alle rese e alla distribuzione) e alcuni di loro (pochissimi in verità) già vendono prodotti e servizi online. Ma che significa questa legge? Molti non sanno purtroppo che i servizi di pagamento sono in mano a chi li gestisce (sisal e lottomatica su tutti) e che per rivendere questi prodotti è necessario dotarsi di soldi e pazienza. Riguardo al denaro è ovvio che per iniziare un’attività del genere è necessaria una cospicua fideiussione bancaria e costi di fitto delle macchinette, riguardo la pazienza, quella ce ne vorrà a sacchi. I gestori di servizi considerano l’edicola un punto vendita di categoria “B” rispetto a una tabaccheria oppure un bar, pertanto non è azzardato dire che più facile andare su Marte anziché ottenere la licenza di vendita di questi servizi senza problemi alcuni. A questo il Governo non ci ha pensato?
Se nessuno ha spiegato loro in Commissione come funzionano certi meccanismi è inutile poi aspettarsi qualcosa in più dalla riforma dell’editoria. Forse non era il momento giusto per ottenere qualcosa e si è preferito accontentarsi di poche briciole.
Buon lavoro a tutti i giornalai d’Italia….