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Edicolanti alla pari degli esercizi pubblici. Roma ci ripensi oppure contatti il Ministero

Nel terzo trimestre del 2013 il fatturato delle imprese di pubblico esercizio è risultato in calo del 3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Quello delle edicole ha superato di gran lunga questa percentuale e una delle motivazioni è che da qualche anno anche i pubblici esercizi possono attivarsi alla vendita di quotidiani o periodici. Gli stessi esercizi pubblici  che avevano per opportunismo economico  aderito alla Sperimentazione hanno acquisito di diritto la licenza. Di diritto!! Lo stesso diritto che oggi il settore delle edicole, venga doverosamente concesso anche a loro. Si dice che ci sia una richiesta per la vendita di generi alimentari. Non è vero. C’è una richiesta per la vendita di tutti quei prodotti che possono essere equiparati ai pastigliaggi, cioè prodotti non manipolabili. Chiaramente con le caratteristiche che ne comportano le giuste modalità di vendita. Devo dire che la Fipe ha un modo tutto suo di inquadrare le attività di commercio e ci risulta alquanto strano che la Commissione Capitolina IX del Commercio non abbia preso in considerazione le numerosissime situazioni che si stanno ormai amplificando in tutta Italia e non ultimo il parere espresso dal Ministero dello Sviluppo Economico in data 15-10-2007 e adottato anche per le edicole dalla Regione Piemonte. Pertanto mi meraviglio che chi è a due passi dal Ministero non conosca queste cose e pertanto resterei allibito da una perseveranza amministrativa di negazione. 

Approfondimenti: http://www.editoria.tv/news-edicole/edicole-roma-niente-snack-e-bibite-ma-infopoint-turistici/

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