Nella seduta del 4 maggio la Commissione di Vigilanza ha approvato le disposizioni in materia di comunicazione politica, messaggi autogestiti e informazione della Rai relative alle campagne per i referendum del 12 e 13 giugno 2011. Il deputato radicale Marco Beltrandi è stao l’unico a votare contro. Il motivo sta nei troppi limiti posti alla partecipazione al dibattimento referendario. Per esempio, «il regolamento – si legge in una nota pubblicata sul sito dei radicali – prevede che possano essere rappresentate televisivamente in Rai solo le posizioni dei soggetti politici i quali abbiamo eletto almeno due deputati nel Parlamento europeo. Considerato che nei referendum del 2005 il limite minimo era di un solo parlamentare europeo, ma che nel frattempo sono state introdotte delle soglie di sbarramento per l’elezione dei rappresentanti europei, se ne trae che le norme approvate siano decisamente più restrittive che in passato». «La consultazione popolare – continua la nota – rischia di essere letteralmente sabotata da una campagna passiva di disinformazione: è versata nell’illegalità per oltre un mese, evitando che i cittadini venissero informati sui temi e sui quesiti referendari, mentre ora, con questo regolamento sarà il pluralismo ad essere negato».
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