Il Segretario del Pd di Bologna Francesco Critelli e la presidente dell’Assemblea legislativa regionale dell Emilia Romagna, Simonetta Saliera, sono intervenuti sulla situazione dell’emittente felsinea Rete 7 ora che i sindacati chiedono la messa in vendita dopo la scadenza degli ammortizzatori sociali. Sono 30 i dipendenti della televisione che si trovano in una situazione sempre più difficile.
Critelli ha spiegato attraverso una nota stampa che “il partito democratico è vicino alla storica emittente e a tutti i suoi lavoratori. L’auspicio è che la situazione possa volgere al meglio, permettendo a È-tv di salvaguardare tutte le lavoratrici e i lavoratori, affinché il loro prezioso lavoro quotidiano possa continuare a raccontarci ogni giorno ciò che accade nella nostra città”.
Sulla stessa linea anche l’Assemblea legislativa regionale, che attraverso la presidente Saliera fa sapere che “nel mondo dell’informazione il pluralismo è, assieme all’indipendenza, uno dei due pilastri di quella libertà di stampa che tanta parte è di una vera democrazia. In questi anni abbiamo avuti tutti la possibilità di valutare e apprezzare la correttezza e la professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori di È-Tv Rete 7. Anche per questo, oltre che per garantire la salvaguardia occupazionale, è auspicio diffuso che un’esperienza così importante per le nostre comunità possa proseguire la propria attività al servizio dell’informazione e della cittadinanza”.
Va detto che, come riportato anche da Repubblica pochi giorni fa, il gruppo È-Tv Rete 7 sarebbe già sul mercato. A comunicarlo a più riprese la stessa proprietà negli ultimi incontri coi rappresentanti dei 30 lavoratori di È-Tv a Bologna, Teletricolore a Reggio Emilia e Antenna 1 a Modena.
Erminio Spallanzani, l’imprenditore reggiano dell’acciaio che detiene la maggioranza del gruppo, sembra quindi essersi deciso ad abbandonare l’attività nel ramo delle televisioni locali e sta cercando investitori interessati all’acquisto di parte o di tutta la società. Un’intenzione manifestata in modo particolare nell’ultimo incontro avuto il 4 agosto scorso, durante il quale non si è nemmeno esclusa l’ipotesi di aprire una procedura di licenziamento per parte o per tutti i dipendenti. Ad inizio settembre è pevisto un nuovo incontro che potrebbe far luce sulla situazione e sul futuro dei 30 lavoratori.
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