“Avviare subito una serie di consultazioni con tutte le parti in modo tale da arrivare entro la metà dell’anno con un progetto di risparmi per il settore e tre proposte chiare e poi sono pronto a presentare un testo di riforma dell’editoria”, chiede Bonaiuti (foto) al congresso di Mediacoop, aprendo alla richiesta di avviare una rivisitazione del settore in Parlamento.
Per quanto riguarda i fondi, Bonaiuti ha ribadito quanto anticipato due giorni fa dal capo Dipartimento, Elisa Grande, spiegando che grazie allo stanziamento aggiuntivo di 30 milioni nel Milleproroghe, “si riuscirà a coprire la quasi totalità delle richieste”. “Conto anche – ha aggiunto – attraverso gli avanzi degli anni precedenti di recuperare altre risorse. Sono stati confermati inoltre i 30 milioni per il credito d’imposta sulla carta, argomento sul quale stiamo studiando il regolamento”.
Pronta la replica di Siddi: “Tagli o riforme? Un’azione di risanamento dei conti senza sviluppo non serve al presente e non produce futuro”, dice il segretario della Fnsi. Siddi spiega che la riforma dell’editoria “non si fa avendo come fine primo il taglio della spesa pubblica, ma avendo come obiettivi trasparenza, pluralismo, lavoro regolare e sviluppo”. La riforma del sistema è necessaria, ed è “drammaticamente urgente stabilire il quadro degli impegni pubblici soprattutto per l’editoria no-profit che dia garanzie di intervento almeno su base triennale. In caso contrario decine di testate organizzate da cooperative e da movimenti di idee potrebbero chiudere in poco tempo”.