Categories: Giurisprudenza

DownLoadZoneForum, la Finanza sequestra il “supermercato” italiano della pirateria

Dopo cinque anni online, è finita anche l’avventura di DownloadZoneForum, uno dei più conosciuti punti di riferimento per il download illegale in Italia. La Guardia di Finanza di Paderno Dugnano (Mi) ha messo i sigilli al cliccatissimo portale che, dietro richiesta di registrazione, metteva a disposizione degli utenti link che rimandavano a film, mp3 e videogames, spesso coperti da copyright. Collegandosi al sito, infatti, dalla scorsa settimana appare un avviso delle fiamme gialle, che hanno posto sotto sequestro il portale, eseguendo un provvedimento della Procura di Monza. I dettagli dell’operazione sono stati ricostruiti da un comunicato diffuso in giornata dal nucleo della Gdf di Paderno Dugnano. Dove si specifica che le indagini sono state svolte autonomamente, senza la presentazione di un esposto da parte di terzi. I due amministratori del sito sono stati denunciati, ma al momento non sono stati eseguiti provvedimenti restrittivi nei loro confronti. DownloadZoneForum o Dzone, come veniva chiamato in gergo, è stato chiuso per violazione dell’art. 171 della legge 633/1941, che punisce chi «diffonde al pubblico per via telematica, anche mediante programmi di condivisione di file fra utenti, un’opera cinematografica o assimilata protetta dal diritto d’autore, o parte di essa, mediante reti e connessioni di qualsiasi genere». Le pene previste sono la reclusione da uno a quattro anni e la multa da 2500 a 15 mila euro circa. Più volte, in passato, i gestori avevano annunciato eventuali blocchi e disservizi dal blog «di servizio», ma questa volta la chiusura sembra definitiva. «Downloadzone è stato chiuso dalle autorità. Inutile chiedere cose inutili, i fatti sono questi. Ringraziamo tutti gli user, silver, upper e gold per affetto che ci avete dimostrato in tutti questi anni». Questo l’epitaffio apparso sul blog nella giornata di giovedì, mentre sulla pagina Facebook del portale gli utenti venivano invitati a rimuovere il loro «mi piace», per evitare cattive sorprese.

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