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DOPO I SITI PIRATA GOOGLE CHIUDE IL RUBINETTO AGLI ANNUNCI TRUFFA

David W. Baker (Director of Engineering, Advertising di Google) ha voluto spiegare come Mountain View e i suoi partner intendono rendere più sicuri e trasparenti gli annunci/advertising, così che le truffe vengano rilevate e rimosse il più velocemente possibile.

Considerando quanto il mercato degli annunci genera profitti per Google, renderlo sempre migliore è un punto che la società non può sottovalutare se vuole continuare a fare in modo che i partner continuino a pagare. Baker scrive “gli annunci malevoli hanno un effetto negativo sproporzionato sui nostri utenti, anche un singolo annuncio malevolo che scivola attraverso le nostre difese è uno di troppo. Ecco perché stiamo costantemente lavorando per migliorare i nostri sistemi e utilizzare nuove tecniche per prevenire che gli annunci malevoli vengano pubblicati su Google ei siti partner”.
Google cerca di chiudere le porte del suo sistema di advertising a chi genera annunci truffa o direttamente agli inserzionisti (anche sui siti partner): per esempio nel caso di merci contraffatte, di solito si blocca l’inserzionista dopo una sola violazione. La sfida di Mountain View si sposta quindi nel controbattere a tempo di record la generazione di account fasulli che vengono generati da chi è bloccato per aver commesso un’infrazione.

Per capire se la battaglia è stata vinta, Google utilizza dei tester umani che valutano l’efficacia dei filtri e delle contromisure intraprese dalla società per limitare il fenomeno. Grazie a sistemi e calcoli statistici Google calibra i sistemi automatici per migliorarsi. Nel 2011 gli annunci truffa sono stati ridotte di oltre il 50% rispetto al 2010.

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