La Federazione Italiana dei Settimanali Cattolici tuona contro i tagli all’editoria. Il presidente dell’organismo che riunisce la stampa cattolica italiana, don Adriano Bianchi, lancia strali contro l’idea del sottosegretario Vito Crimi e lo fa attraverso un’intervista rilasciata all’agenzia Sir.
Bianchi spiega: “Molte realtà non sopravviveranno”. E aggiunge: “L’impatto sarebbe gravissimo. Le realtà editoriali più grandi e storicamente radicate, subirebbero un danno molto serio. Come Fisc abbiamo seguito un percorso di trasparenza per ricevere i contributi, con una rendicontazione estremamente precisa e una trasformazione a livello aziendale secondo i parametri previsti dalla legge”. E spiega: “Lo scorso anno abbiamo chiuso anche un accordo con l’Fnsi che estende alcune tutele del contratto Aeranti-Corallo anche ai giornalisti delle realtà diocesane. La legge ci ha spinto in questa direzione. La mancanza del sostegno, in un contesto di crisi della carta stampata, impatterà in maniera importante. Molte realtà non sopravviveranno”.
A essere coinvolta nell’offensiva governativa è una galassia di testate, piccole e medie, che saranno letteralmente travolte dal taglio indiscriminato: “Parliamo di circa 180 testate con caratteristiche, storie e dimensioni diverse. Ci sono giornali che hanno la consistenza di aziende editoriali, e sono quelli che in questi anni hanno ricevuto i contributi da parte dello Stato. Per adeguarsi alla legge sulla riforma dell’editoria queste testate si sono attrezzate con l’assunzione di giornalisti a tempo indeterminato e strutture adeguate. Altre, soprattutto al centro e al sud, fanno invece più affidamento sul volontariato pur mantenendo l’ispirazione dei valori cattolici al servizio del territorio”.
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