Telecomunicazioni e televisione: questi i due filoni principali della relazione che il presidente dell’Autorità per le comunicazioni, Corrado Calabrò, terrà domani al Parlamento. Calabrò affronterà temi di stretta attualità per il contesto che sta caratterizzando sia il mercato delle tlc sia quello televisivo. Banda larga, nuova rete in fibra, frequenze digitali e gara per la loro assegnazione, nuovi media sono tutti nodi ancora in piedi che scaldano il settore. Calabrò infatti, oltre a fare il punto sull’andamento del mercato della telefonia, parlerà di reti di nuova generazione. L’Authority ha definito le regole per la banda larga e ultralarga che ora sono state sottoposte a consultazione pubblica. Il presidente ha sempre sottolineato in passato il ruolo di volano per il sostegno alla ripresa che potrebbe arrivare dallo sviluppo della rete di nuova generazione. Gli operatori in qualche modo si stanno muovendo ma sullo sfondo rimangono ancora profonde divisioni su come gestire le modalità di accesso alla rete di nuova generazione, con Telecom da un lato e gli operatori alternativi dall’altro. In tutto questo si inserisce anche il tavolo Romani con gli operatori impegnati insieme al ministero dello Sviluppo nell’azzeramento del digital divide. E anche qui, nonostante i numerosi annunci di soluzioni vicine, in realtà non c’è ancora un accordo. Altro punto della Relazione del presidente quello sull’asta delle frequenze digitali radio per gli operatori mobili messe a disposizione dalle tv locali. L’Authority ha definito le regole e ora spetta al Mse mettere a punto il disciplinare di gara. Tremonti si aspetta di incassare 2,4 miliardi secondo quanto previsto dalla scorsa legge di Stabilità ma, secondo l’Autorità, potrebbero essere anche di più. Il problema sono gli incentivi alle tv locali che dovranno lasciare le frequenze. Accanto a questo c’è poi il nodo del beauty contest per l’assegnazione delle frequenze digitali. Anche su questo si attende il disciplinare di gara del ministero dello Sviluppo che ha chiesto chiarimenti a Bruxelles. Attesa anche su quanto Calabrò potrebbe dire sul tema della qualità televisiva e sul pluralismo dato il peso della tv in Italia ancora essenziale rispetto ad altri media.
Alberto De Bellis
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