Domani ricomincia Sanremo, domani riparte il rito che, da qualche anno, si è imposto attorno al Festival. Anzi, è già ricominciata la girandola di dichiarazioni incrociate, di articolesse impegnate, di proclami social-musicali, di interrogazioni parlamentari e di scontri. Al Bano, forse per solidarietà e spirito di corporazione, ha già detto che sarebbe il caso di “portare a Sanremo la protesta dei trattori”. Per il cantante, nonché imprenditore agricolo di successo, “sarebbe un colpo mediatico formidabile: se fossi uno con un grande pelo sullo stomaco ci andrei pure io con un trattore”. La protesta, Al Bano, la lascia agli altri: “Non voglio strumentalizzare il mio doppio ruolo di cantante e di contadino e nemmeno accendere micce. Però – puntualizza l’ugola d’oro del Tavoliere – il festival di Sanremo si svolge in una terra dove molti vivono di coltivazione della terra, di floricoltura, si potrebbe dedicare attenzione a questa protesta”. Quindi rammenta di quando Pippo Baudo, giusto quarant’anni fa, nel 1984, portò sul palco del festival di Sanremo la protesta degli operai dell’Italsider. Ciò che fa più riflettere è che oggi, a distanza di quattro decadi, gli operai dell’Italsider, passata per Ilva e Acciaierie d’Italia, stanno ancora protestando.
Non ci saranno solo le telecamere della Rai e delle altre tv a coprire l’evento e tutto ciò che gravita attorno al Festival di Sanremo. Il sindaco del centro rivierasco Alberto Banchieri mette la mano sul fuoco per la sicurezza: “Siamo super coperti – ha esultato il primo cittadino – siamo passati da circa 40 telecamere non funzionanti a 470 videocamere disseminate ovunque, in città non c’è un solo angolo cieco”. Dal Festival al Grande Fratello il passo è breve.
In casa Rai si alza la voce del direttore generale Gianpaolo Rossi: “Nessuna censura ma niente volgarità”. Un monito o una pia illusione? Intanto non ci sarà né Chiara Ferragni né quel mattacchione del marito, Fedez con tutto il loro codazzo di polemiche, scontri dietro le quinte, baci e allusioni spinte con qualcuno dei cantanti in gara. Sic transit gloria mundi: un anno fa, lei, era la Regina del palco, oggi lotta contro un ciclone di accuse gravi.
Quel che è certo è che i cultori della lingua italiana dovranno registrare che “la quinquennale ’cura Amadeus’, con largo spazio a stili musicali e a protagonisti più giovani, abbia dato i suoi effetti anche sul linguaggio delle canzoni, oggi sempre più medio e vicino al parlato quotidiano”. Nemmeno l’Accademia della Crusca s’è lasciata sfuggire l’occasione di approfittare dell’attesa per il Festival di Sanremo per buscarsi un momento di visibilità e nello sbattere in faccia a tutti gli italiani di aver già potuto visionare, in anteprima super-esclusiva i testi dei brani in gara a cui danno i voti: “Nel gioco linguistico dell’accademico le canzoni di Angelina Mango e dei Negramaro conquistano il voto massimo di 9/10; vengono promossi con 8 Dargen D’Amico Diodato, Fiorella Mannoia, Gazzelle e Ghali”.
E non poteva mancare la polemica che riscalda i motori di quella che si preannuncia una settimana ad alto tasso di bagattelle e contumelie. Maurizio Gasparri non riesce a trovare un biglietto: “Quello delle modalità di acquisto dei biglietti per assistere al Festival di Sanremo è uno dei grandi misteri italiani mai risolti. Ovviamente il paese ha ben altre preoccupazioni e sopravvive a questa polemica. Ma perché non trovare un metodo normale di vendita? O di dire alla luce del sole che i dipendenti Rai hanno una quota riservata di biglietti? Esiste una piattaforma riservata all’acquisto di biglietti da parte del personale Rai come afferma su Striscia la notizia la celeberrima Rai Scoglio 24? E poi la cosa più grave non è quella”. Per Gasparri infatti davvero imperdonabile sarà “vedere quanti dirigenti e funzionari Rai andranno a svernare a Sanremo e a spese di chi. In anni passati si registrarono costose transumanze con potenziali desertificazioni degli uffici Rai di Roma”. Insomma, alla faccia di Telemeloni. “Che poi da casa il Festival si vede comodamente alla televisione, compreso il diritto di addormentarsi sul divano vista la durata infinita delle serate – chiosa l’ex ministro -. Siamo certi che la Rai ci farà sognare, sia risparmiando sulle trasferte, sia quando ci addormenteremo sul divano. I have a dream”. Il festival di Sanremo inizia domani ma il tourbillon di dichiarazioni, polemiche e scontri è già iniziato.
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