Rallenta il treno del decreto sviluppo. Tra i referendum e i ballottaggi in Sicilia, dai gruppi di maggioranza e opposizione delle commissioni Finanze e Bilancio della Camera è arrivata la richiesta di rinviare l’approdo in Aula del provvedimento al 21 giugno (al momento è fissato per il 13 giugno). «Chiederò una settimana di tempo in più – ha detto il presidente della commissione Bilancio Giancarlo Giorgetti secondo quanto riferito dai deputati – sapendo che ci concederanno meno». E’ possibile quindi uno slittamento al 16 o 17 giugno. Sarà comunque la conferenza dei capigruppo a decidere.
La riunione delle commissioni di questo pomeriggio sul decreto è durata quindi pochi minuti anche perché la montagna di emendamenti arrivata ieri è ancora all’esame dei tecnici che stanno facendo ordine tra oltre 1500 proposte di modifica. Il vaglio di ammissibilità non ci sarà prima di stasera dopo i lavori dell’Aula; e il voto delle commissioni sul decreto non partirà prima di giovedì. Anzi non è escluso, ha affermato il relatore Maurizio Fugatti (Lega), che «se ci sarà il rinvio dell’approdo in Aula si cominci a votare lunedì prossimo per poi andare avanti ad oltranza».
Di fronte a tempi sempre più stretti, il sottosegretario all’economia, Alberto Giorgetti, alla domanda se il governo porrà la fiducia sul provvedimento, si è limitato a rispondere: «Non lo so, dipende dall’andamento dei lavori».
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