Con la legge di conversione del decreto ‘Semplifica Italia’ sono state introdotte novità che coinvolgono molti settori della società e dell’economia italiana: dalle norme di semplificazione in favore dei cittadini, a quelli in favore delle imprese, dell’innovazione tecnologica, dell’università, dell’istruzione, delle strutture energetiche e del turismo. Per dare un quadro generale il ministero per la funzione pubblica ha preparato il depliant che pubblichiamo in allegato.
Per le telecomunicazioni, l’art. 47, comma 2-quater, attribuisce all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni il potere di disaggregare il costo per l’affitto all’ingrosso della rete fissa dal costo del servizio di attivazione della linea stessa e dai servizi accessori. Entro 120 giorni l’Agcom dovrà individuare le misure idonee ad assicurare l’offerta disaggregata, senza però l’obbligo di portare a termine le indagini di mercato. Confermata la possibilità per gli operatori di acquisire i servizi accessori anche da imprese terze, ma sarà necessario anche “il mantenimento della sicurezza della rete”.
Sull’accesso disaggregato però la Ue ha ancora delle riserve. La Commissione ha inviato una lettera al Governo italiano per avere chiarimenti sulla compatibilità della nuova legge con le direttive europee. L’incompatibilità della norma approvata dal Parlamento con le direttive Ue deriverebbe dal fatto che essa pregiudicherebbe l’indipendenza dell’Autorità nell’esercizio dei suoi poteri, come previsto dalla direttiva quadro, secondi cui le Autorità indipendenti non devono prendere istruzioni da nessun organo nel loro esercizio di regolazione del mercato. Sulla questione Neelie Kroes, Commissario Ue per l’Agenda digitale, è stata chiara: «Se il testo finale non dovesse essere in linea con la legge europea, la Commissione non esiterebbe a usare i suoi poteri e, ove necessario, ad aprire una procedura d’infrazione».