All’ordine del giorno del Consiglio dei Ministri convocato per domani, venerdì 23 dicembre, c’è il decreto-legge sulla proroga di termini. Pubblichiamo in anteprima la bozza del testo che è stata esaminata ieri durante la riunione del preconsiglio dei Ministri.
Il testo reca, all’articolo 50, la proroga, per l’anno 2012, della Convenzione tra il Ministero dello Sviluppo Economico e il Centro di produzione S.p.a., proprietaria di Radio radicale, autorizzando la spesa di sette milioni di euro per l’anno 2012. Milioni che verranno presi dal fondo per le provvidenze per l’editoria (legge 25 febbraio 1987, n. 67).
Si minaccia sempre di togliere i contributi all’editoria ma poi, ogni anno, si rinnovano, tacitamente, i sussidi statali a radio Radicale.
La convenzione tra il Ministero e Radio Radicale è attiva dal 1994 ed è stata rinnovata, a partire dal 2000, con le varie leggi finanziarie. Per il triennio 1998-2000 vennero stanziati 11,5 miliardi annui, per gli anni 2001, 2002 e 2003 la finanziaria del 2001 autorizzò la spesa di 15 miliardi di lire, disposizioni analoghe per il triennio 2004-2006, mentre la legge finanziaria per il 2007 autorizzò la spesa di 10 milioni di euro per ciascuno anno. E questo nonostante la legge 11 luglio 1998, n. 224 dica chiaramente che la convenzione è solo “provvisoria” perché il servizio di trasmissione radiofonica delle sedute parlamentari deve essere concesso alla Rai attraverso una rete radiofonica (in aggiunta alle tre esercitate in base all’atto di concessione) riservata esclusivamente a tale scopo. E la Rai, dal canto suo, ha iniziato la trasmissione delle sedute parlamentari attraverso Gr parlamento. Servizio che, evidentemente, non viene ritenuto “sufficiente”, se si continua a finanziare Radio radicale.
Giuseppe Liucci
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