La commissione Finanze della Camera ha dato il via libera al decreto fiscale. Domani il provvedimento arriverà in aula a Montecitorio. Piero Giarda, il ministro per i rapporti con il Parlamento non ha escluso che il governo possa chiedere il voto di fiducia. Il ministro ha detto che una decisione definitiva dipenderà dal numero degli emendamenti.
Con il via libera al decreto è passato anche l’emendamento del governo che cancella il “beauty contest” che assegnava gratuitamente un multiplex ai protagonisti del vecchio duopolio. Le frequenze vanno all’asta e per ottenerle bisognerà quindi pagare. Come hanno fatto a suo tempo i gruppi telefonici. L’introito per le casse dello Stato era fino a pochi giorni fa stimato dagli esperti in circa un miliardo e duecento milioni.
Le nuove frequenze tv saranno “assegnate mediante pubblica gara indetta entro 120 giorni dall’entrata in vigore del presente articolo”. Si prevede l’assegnazione delle frequenze “ad operatori di rete sulla base di differenti lotti, mediante procedure di gara aggiudicate all’offerta economica più elevata anche mediante rilanci competitivi, assicurando la separazione verticale tra fornitori di programmi e operatori di rete”. Questo uno dei criteri indicati all’Agcom a cui spetterà adottare le necessario procedure per la gara.
L’emendamento stabilisce inoltre che ogni lotto in cui saranno divise le frequenze sarà composto “in base al grado di copertura” e che all’interno di ciascun lotto la “durata dei diritti d’uso” sarà modulata “in modo da garantire la tempestiva destinazione delle frequenze agli usi stabiliti dalla Commissione europea”. Una disposizione che farebbe riferimento, in particolare, alla possibilità di utilizzare dal 2015 le frequenze della banda 700 Mhz, come ha stabilito la Conferenza mondiale di Ginevra, anche per la banda larga mobile. Per queste frequenze era circolata nei giorni scorsi l’ipotesi di un’assegnazione “a termine”, fino al 2015, in ogni caso più breve rispetto alle frequenze destinate esclusivamente ai servizi tv, assegnabili invece per un periodo più lungo.
L’aggiudicazione andrà “all’offerta economica più elevata, anche mediante rilanci competitivi; la gara sarà gara riservata agli operatori di rete, assicurando la separazione verticale tra i fornitori di programmi e gli stessi operatori di rete, che dovranno consentire l’accesso ai fornitori di programmi a condizioni eque e non discriminatorie. Saranno fissati dei criteri e delle priorità per favorire i fornitori di programmi nuovi entranti e l’innovazione tecnologica”.
Tra le altre novità del decreto:
– al fine di superare le difficoltà operative segnalate dagli operatori economici, vengono semplificati gli adempimenti previsti a carico dei soggetti passivi IVA in relazione alla comunicazione delle operazioni rilevanti, soggette all’obbligo di fatturazione, di importo superiore ai 3.000 euro (cd. “spesometro”). Per ridurre gli adempimenti delle imprese, l’obbligo di comunicare all’Agenzia delle entrate le operazioni effettuate nei confronti di operatori economici siti in Paesi cd. black list viene limitato ai soli casi in cui esse siano di importo superiore a 500 euro;
– gli adempimenti fiscali e i versamenti unitari delle imposte, tra cui quelli relativi all’Iva, che hanno la scadenza calendarizzata in uno dei primi 20 giorni del mese di agosto, possono essere effettuati entro il giorno 20 dello stesso mese, senza alcuna maggiorazione;
– viene eliminata la previsione dell’imposta di bollo dovuta sui trasferimenti di denaro all’estero attraverso istituti bancari, altri agenti di attività finanziarie e agenzie di “money transfer”;
– quanto alle misure di contrasto all’evasione, viene innovata la deducibilità fiscale dei cd. “costi da reato”, circoscrivendo le ipotesi di indeducibilità a costi e spese direttamente utilizzati per il compimento di fatti, atti o attività qualificabili come delitto non colposo. Viene ottimizzato il procedimento relativo alla chiusura delle partire IVA inattive mentre, in tema di accertamenti esecutivi, si introducono specifici obblighi informativi a carico dell’agente della riscossione nei confronti dei contribuenti. Sono poi previste disposizioni in materia di bollo (cui vengono assoggettati anche i cd. “conto deposito”, bancari e postali), di valori scudati (con la proroga al 16 maggio del termine di versamento, a carico degli intermediari finanziari, riferito alle attività finanziarie oggetto di emersione e ancora segretate al 31 dicembre 2011) e attività finanziarie e immobiliari detenute all’estero. Al fine di contrastare gli abusi nell’utilizzo dei crediti IVA in compensazione, l’obbligo di presentare preventivamente la dichiarazione/istanza da cui emerga il credito IVA da compensare viene esteso ai crediti di importo compreso tra 5.000,01 e 10.000 euro annui. Per contrastare le forme di evasione che coinvolgono gli enti non commerciali, si consente di effettuare accessi, ispezioni e verifiche fiscali anche presso le sedi di questi ultimi. Viene soppressa l’Agenzia per le organizzazioni non lucrative di utilità sociale (Onlus).
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