Il decreto-legge 18 maggio 2012, n. 63 convertito definitivamente oggi alla Camera introduce molte novità per l’editoria digitale. Viene prevista una delegificazione (con una semplificazione delle norme giuridico-formali) per quanto concerne i periodici web, i blog o i siti di piccole dimensioni. Le testate periodiche realizzate unicamente su supporto informatico e diffuse unicamente per via telematica, i cui editori non abbiano fatto domanda di provvidenze, contributi o agevolazioni pubbliche e che conseguano ricavi annui da attività editoriale non superiori a 100 mila euro non sono soggetti agli obblighi di legge previste per la stampa del mondo analogico. Si precisa quindi che per i ricavi annui da attività editoriale si intendono quelli «derivanti da abbonamenti e vendita in qualsiasi forma, ivi compresa l’offerta di singoli contenuti a pagamento, da pubblicità e sponsorizzazioni, da contratti e convenzioni con soggetti pubblici e privati».
Altra novità riguarda la pubblicità on line, comprese le risorse raccolte da motori di ricerca e social network: rientrerà nel paniere dei ricavi del Sic (il sistema integrato di comunicazioni) su cui si calcola anche il tetto ‘anti posizioni dominanti’ del 20%. Le concessionarie di pubblicità sul web dovranno poi essere iscritte nel Registro degli operatori di comunicazione.
Il dl favorisce poi il passaggio sul digitale delle testate fruitrici dei contributi. Nei primi due anni sono previste ulteriori incentivazioni per i costi sostenuti per le pubblicazioni esclusivamente in formato digitale. Nuove norme anche sostegno delle associazioni no profit: potranno avere le stesse tariffe postali agevolate così come i grandi quotidiani.
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