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DL CONTRIBUTI EDITORIA/ VIMERCATI: ATTRIBUIRE ALLE TESTATE NO PROFIT MEDESIMI BENEFICI IN TERMINI DI SPEDIZIONI POSTALI

La Commissione Lavori pubblici del Senato ha proseguito il dibattito sul disegno di legge di conversione in legge del decreto-legge 18 maggio 2012, n. 63, recante disposizioni urgenti in materia di riordino dei contributi alle imprese editrici, nonché di vendita della stampa quotidiana e periodica e di pubblicità istituzionale (AS. 3305).
Alessio Butti (Pdl) ha manifestato soddisfazione per l’importante provvedimento adottato dal Governo, che conclude un percorso già intrapreso dal precedente Esecutivo. La riforma globale dell’editoria deve necessariamente passare da una riforma dei criteri di concessione dei contributi che, collegando gli stessi al numero di copie effettivamente vendute e al numero di giornalisti impiegati dalle imprese, moralizzi il settore. Il provvedimento in esame, nel prevedere criteri improntati al massimo rigore, va in questa direzione.
Apprezzabile è anche la nuova disciplina in materia di editoria digitale. Ha affermato di ritenere tuttavia che alcuni miglioramenti potrebbero essere apportati al decreto-legge al fine di dare maggiori certezze agli operatori. Pur riconoscendo che la configurazione del contributo quale diritto soggettivo determinava tensioni fra le imprese editoriali e il bilancio dello Stato, è necessario immaginare un sistema nel quale le imprese editoriali che effettivamente vendono un certo numero di copie e impiegano giornalisti possano contare su una maggiore certezza in merito alle risorse di cui beneficeranno, perché solo in questa maniera potranno assumere una posizione solida di fronte agli istituti bancari. Inoltre, il procedimento per la concessione del contributo è molto lungo. Per agevolare i rapporti con le banche, potrebbe dunque essere ipotizzata una dichiarazione del Dipartimento per l’editoria che attesti la conclusione del vaglio dei requisiti ai fini della concessione del contributo.

Luigi Vimercati ha giudicato positivamente il decreto-legge adottato dal Governo, che costituisce un importante passo avanti, finalizzato ad assicurare la trasparenza e la correttezza dei finanziamenti. Il provvedimento, inoltre, nel prevedere un’apposita disciplina per l’editoria digitale, è in sintonia con l’evoluzione tecnologica. A suo avviso il parere adottato dalla Commissione dovrebbe suggerire la possibilità di migliorare il testo, con riferimento alla questione dell’editoria onlus, al fine di attribuire a tale settore i medesimi benefici in termini di spedizioni postali già riconosciuti ad altre imprese.
Oreste Tofani (Pdl) ha invitato a riflettere sulle testate che fanno riferimento a partiti politici, che tenga conto del fatto che questi ultimi già beneficiano di finanziamenti pubblici.
Il presidente della Commissione, Luigi Grillo (Pdl) ha fatto presente che si dovrebbe, nel parere, sollecitare una soluzione al problema dell’esiguità delle risorse presenti nel Fondo per l’editoria, che sono ampiamente al di sotto delle esigenze del settore. Sarebbe inoltre opportuno sollecitare l’adozione di una norma dedicata alle imprese in crisi, che preveda la possibilità per i giornalisti rimasti senza lavoro a causa della chiusura dell’azienda destinataria di contributi pubblici di costituirsi in una nuova cooperativa per la rilevazione e gestione della vecchia testata senza il vincolo dei cinque anni di attesa per accedere ai contributi.

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