DL CONTRIBUTI EDITORIA/ OGGI IL PARERE DELLA COMM. BILANCIO

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Per oggi è atteso il parere della Commissione Bilancio al decreto-legge 18 maggio 2012, n. 63, recante disposizioni urgenti in materia di riordino dei contributi alle imprese editrici (AS. 3305). Ieri la Commissione Bilancio ha anche iniziato l’esame degli emendamenti.
Il relatore Salvo Fleres (CN) ha illustrato una proposta di parere sul testo del provvedimento, in cui si esprime parere non ostativo, nel presupposto che la ridefinizione del rapporto tra copie vendute e copie distribuite di cui all’articolo 1 sia idonea a garantire un effettivo risparmio di spesa, rispetto alla disciplina previdente. Inoltre, ha osservato che, in relazione all’articolo 2 sui nuovi criteri di calcolo e liquidazione dei contributi, la Relazione tecnica non fornisce elementi di valutazione idonei a verificare con precisione gli ipotizzati risparmi di 25 milioni di euro rispetto al totale dei contributi erogati nel corso del 2010; in relazione all’articolo 4, ha segnalato che la formulazione della copertura dell’onere del credito di imposta, di cui al comma 1, non appare conforme alla vigente disciplina contabile, in quanto non si prevede espressamente la riduzione dell’autorizzazione di spesa cui ineriscono i risparmi attesi, non potendosi tra l’altro desumere che l’eventuale mancato verificarsi degli stessi ponga in discussione il diritto al credito di imposta nei previsti limiti di dieci milioni di euro; infine, per quanto concerne il comma 3 dell’articolo 4, ha sottolineato la possibilità che la revisione in peius, per Poste Italiane Spa, dei rimborsi spettanti per il periodo gennaio-marzo 2010, possa comportare un contenzioso costoso per la finanza pubblica.

Sulla proposta di parere del relatore si è sviluppato un dibattito nel corso del quale sono intervenuti:

– il sottosegretario all’economia e alle finanze, Gianfranco Polillo, per ricordare che la copertura di cui al comma 3 dell’articolo 4 è finalizzata a finanziare il credito d’imposta, disciplinato nel comma 1 del medesimo articolo. Peraltro, la fruizione del suddetto credito d’imposta viene riconosciuta soltanto entro i limiti di un risparmio di spesa certificato ex post mediante apposito decreto del Presidente del Consiglio dei ministri. Ha inoltre suggerito di integrare la prima osservazione contenuta nella proposta del Relatore, specificando che gli ipotetici risparmi di venticinque milioni di euro, stimati nella relazione tecnica, non sono cifrati nei tendenziali di spesa;
– il presidente Antonio Azzollini (PDL) ed Enrico Morando (PD) hanno chiesto di correggere la seconda osservazione contenuta nella proposta di parere, precisando che la riduzione dello stanziamento per le tariffe agevolate in favore di Posta italiane Spa deve assicurare un risparmio di spesa di almeno dieci milioni di euro;
– Gianvittore Vaccari (LNP) ha proposto di trasformare la terza ed ultima osservazione della proposta di parere in un presupposto, precisando che le economie di spesa, pari ad almeno dieci milioni di euro, non potranno essere utilizzate per finanziare il credito d’imposta disciplinato dal comma 1 dell’articolo 4, qualora tali risparmi debbano servire per far fronte all’eventuale contenzioso con le Poste italiane Spa, derivante dalla revisione in peius dei rimborsi spettanti per il periodo gennaio-marzo 2010;
– il presidente Azzollini, nel ritenere opportuno che la seconda osservazione, come riformulata, venga trasformata in una condizione, ai sensi dell’articolo 81 della Costituzione, ha dato mandato al relatore Fleres di predisporre, per la seduta di oggi, una nuova proposta di parere che tenga conto dei rilievi emersi nel corso del dibattito.

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