Giovedì 7 giugno riprenderà in Commissione Affari Costituzionali del Senato l’esame del decreto-legge 18 maggio 2012, n. 63, recante “disposizioni urgenti in materia di riordino dei contributi alle imprese editrici, nonché di vendita della stampa quotidiana e periodica e di pubblicità istituzionale” (A.S. 3305). In particolare, in quella data, si terranno delle audizioni informali in materia di editoria.
L’incipit del decreto-legge esplicita come esso intenda porre una disciplina transitoria. L’approntamento di una disciplina ‘a regime’ è destinata a seguire la
diversa via – si legge nella relazione illustrativa – di un disegno di legge di
delegazione legislativa, di iniziativa governativa. Questo è stato approvato
(al pari del decreto-legge in esame) dal Consiglio dei ministri dell’11
maggio 2012. Secondo il comunicato stampa di quella riunione governativa, i criteri direttivi
del disegno di legge di delega sono: a) incentivazione calibrata sull’attuale situazione
del mercato editoriale; b) sostegno all’innovazione, in particolare le start up e le
iniziative editoriali che puntano alla multimedialità; c) istituzione di una Commissione
per ridefinire i soggetti editoriali meritevoli di sostegno pubblico, in particolare alto
valore culturale, politico-sociale, e tradizione a livello locale; d) istituzione di un
Registro delle riviste di alta cultura; e) promozione della diffusione della lettura, in
particolare tra i giovani.
Ricordiamo che il termine ultimo per la presentazione di emendamenti al provvedimento è stato fissato alle ore 17 di lunedì 11 giugno.
Oltre al parere della Commissione Affari costituzionali sui presupposti
di costituzionalità, sono stati richiesti i pareri delle Commissioni 5ª (Bilancio), 6ª (Finanze), 7ª (Pubblica istruzione), 8ª (Lavori pubblici), 10ª (Industria) e 14ª (Politiche dell’Unione europea).