Sabato è stato approvato dal Senato, in via definitiva, il disegno di legge di conversione del decreto legge anticrisi. La legge è stata poi immediatamente ‘corretta’ con un decreto legge approvato da un Consiglio dei Ministri lampo (durato solo 10 minuti) convocato per l’occasione dopo il via libera di Palazzo Madama.
Tra le novità introdotte con il provvedimento, vi è l’introduzione della pornotax. Istituita nel 2006 è rimasta finora lettera morta. Il decreto prevede la sottoscrizione di accordi di collaborazione tra Agenzia delle Entrate, Dipartimento editoria della Presidenza del Consiglio, Direzione Cinema del ministero dei beni culturali per coordinare gli interventi. Con la tassa del 25% sui redditi derivanti da produzione e distribuzione di materiale pornografico si finanzia il Fondo per lo spettacolo.
Inoltre, sempre in materia di editoria, è previsto, all’art. 10 del d.l. n. 78/09, un sistema più rigoroso per la compensazione dei crediti fiscali, per cui la compensazione del credito Iva superiore a 10.000 euro potrà essere effettuato esclusivamente a partire dal sedici del mese successivo a quello di presentazione della dichiarazione (rimandiamo alla circolare Cce n. 32/2009).
“No all’oligarchia dell’informazione degli Over the top digitali”. La svolta del sottosegretario Alberto Barachini: l’editoria…
La Fnsi scende in campo e solidarizza con Cgil e Uil che hanno indetto, per…
L’Agcom tira le orecchie a Report: arriva un richiamo per violazione del silenzio elettorale a…
L’Usigrai torna a tuonare contro la governance di viale Mazzini e denuncia: “Rai bloccata dai…
Dopo aver ingaggiato la battaglia dei copyright con Google, l’Australia è pronta a fare sul…
Solo gli iscritti all’albo professionale, cioè i giornalisti, possono firmare i comunicati stampa. Ciò che…