DIVISIONE OPERATORE DI RETE/FORNITORE DI CONTENUTI. RETECAPRI: “ORA ASPETTO LE FREQUENZE”

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Costantino Federico Editore di Retecapri ha proceduto alla separazione tra operatore di rete e fornitore di contenuti, secondo quanto previsto dalla legge per il passaggio al digitale terrestre. L’emittente nazionale ha, infatti, proceduto alla creazione di un secondo mux, utilizzando i canali digitali ridondanti di cui dispone nelle aree ad elevata densità di popolazione. Retecapri, intende così gestire due mux, cioè due flussi trasmissivi in digitale con la possibilità di inserire complessivamente non meno di otto canali o programmi televisivi e due o tre programmi radiofonici, tra cui Radio Capri. Sui due mux saranno, inoltre, introdotti sistemi interattivi e programmi ad accesso condizionato o PPV (Pay-Per-View).
A tal intento sono già stati conclusi alcuni accordi con fornitori di contenuti. Retecapri, ovviamente, nella sua tradizionale programmazione analogica è già presente sul primo mux in digitale ma sono già in corso le attività programmatiche con il fornitore di contenuti separato dall’operatore di rete, mentre per il 40% di capacità trasmissiva sono già state definite intese per altri programmi.
L’operazione di separazione tra fornitore di contenuti e operatore di rete è stata anticipata, perché la mancata separazione era addotta come motivo dal Direttore Generale a.i. del Ministero delle Comunicazioni per non assegnare immediatamente a Retecapri le frequenze SFN per il digitale in Sardegna, la prima regione ad avere la transizione integrale al digitale. Anche l’altro motivo, utilizzato sempre dal Ministero nell’altra procedura e cioè quella delle assegnazioni di frequenze parte gratuitamente e parte con gara alle emittenti nazionali che abbiano una copertura inferiore all’80%, ossia la mancata dimostrazione della correttezza dei canoni di concessione, è stato superato da Retecapri provando che per i presunti crediti ancora vantati e risalenti agli anni ’90 (cioè prima della legge che attribuisce un canone percentuale rapportato al fatturato), vi è contenzioso aperto con almeno un ricorso in Cassazione e diversi ricorsi collegati davanti alla Giustizia Amministrativa. L’esistenza di questo contenzioso prova che Retecapri disponeva dei requisiti richiesti al momento della domanda e comunque, pur di evitare qualsiasi ulteriore eccezione o alibi, Retecapri ha definito e transatto il presunto debito.
Mentre attende l’assegnazione delle frequenze per la Sardegna, T.B.S. (Television Broadcasting System S.p.A., proprietaria ed editrice di Retecapri) ha notificato un atto di significazione e di intimazione al Ministero delle Comunicazioni e all’Agcom. Il Ministero dovrà valutare l’inserimento immediato dell’emittente tra quelle a cui vengono assegnati i mux in Sardegna.
Ancora più dura l’azione di Retecapri per l’assegnazione delle frequenze da cui sarebbe stata esclusa illegittimamente. Insieme ai ricorsi gerarchici in via di autotutela ed i ricorsi davanti alla Giustizia Amministrativa, Retecapri intende sollecitare l’intervento dell’Antitrust, nonché della Corte di Giustizia Europea oltre ad aver già avviato la valutazione da parte dei propri legali di eventuali profili di carattere penale.
Retecapri, con i due mux digitali, si avvia da operatore indipendente a rappresentare uno specifico riferimento con particolare attenzione all’area mediterranea ed al “made in Italy”.
Fabiana Cammarano

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