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Dismissioni, oggi i giornali emiliani del gruppo Gedi non sono in edicola

Proseguono gli scioperi nel Gruppo Gedi. Stavolta è toccato a La Gazzetta di Modena, la Gazzetta di Reggio e la Nuova Ferrara, i tre giornali emiliani del gruppo su cui si sono affastellate ipotesi di vendita nelle ultime settimane, che hanno proclamato uno sciopero di 24 ore e oggi non saranno in edicola. Pochi giorni fa era stata la volta del quotidiano toscano Il Tirreno.

In una nota, i comitati di redazione dei giornali emiliani hanno spiegato le ragioni della protesta e dell’astensione dal lavoro: “Alla luce dell’incontro con i vertici di Gedi  abbiamo ufficialmente appreso dell’intenzione da parte dell’azienda di cedere in blocco le quattro testate Il Tirreno, Gazzetta di Modena, Gazzetta di Reggio, Nuova Ferrara, oggetto delle indiscrezioni dell’ultima settimana. Cessione che sembra essere alle battute finali e che a questo punto subirà un’accelerazione’, come affermato dall’azienda”.

I giornalisti vogliono chiarezza e rassicurazioni sul loro futuro. Che, però, pare non ne siano ancora arrivate: “Di fronte a risposte evasive e alla totale chiusura rispetto alle richieste di tutela dell’organico oltre all’assenza di garanzie sul futuro delle nostre testate e sull’affidabilità degli acquirenti, restiamo amareggiati per alcune rassicurazioni che al momento non trovano conferma nei fatti”.

E ancora: “Siamo infatti venuti in possesso di una parte del piano industriale che non prevede mai alcun investimento rispetto all’attuale progetto editoriale, ma anzi annovera tagli consistenti praticamente su tutti i fronti, a partire dal personale (giornalisti, fotografi, collaboratori, poligrafici). Stupisce poi la rassicurazione che ci stanno cedendo per metterci in sicurezza anche alla luce della crisi che stiamo vivendo, che gioca la sua parte. ‘Io non sono fiducioso sul fatto che le cose possano migliorare’, come detto dall’amministratore delegato di Gedi, Maurizio Scannavino, in riferimento al contesto dell’intero gruppo, a dimostrazione del fatto che i piani operativi sul fronte locale sono rimasti lettera morta in tutti questi mesi”.

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