I comitati di redazione dei giornali emiliani interessati dalle dismissioni preventivate dal gruppo Gedi chiedono ufficialmente l’istituzione di un tavolo nazionale che faccia chiarezza e governi la trattativa in vista della cessione delle testate Nuova Ferrara, Gazzetta di Reggio e Gazzetto di Modena.
La richiesta, avanzata durante il tavolo di confronto organizzato dalla Regione Emilia Romagna, è stata messa per iscritto in una nota in cui i giornalisti hanno chiesto “il governo apra un tavolo nazionale sull’annunciata operazione di vendita, considerate le dimensioni e la storia del gruppo ex Finegi-Gedi, l’impatto sociale del piano (123 giornalisti, 40 poligrafici, oltre a fotografi, corrispondenti e collaboratori, con ricadute anche sulle agenzie che raccolgono la pubblicità) e, certamente non ultimo, l’interesse legittimo dei cittadini a ricevere un’informazione di qualità nei rispettivi territori”.
E non è tutto: “I rappresentanti del gruppo Gedi-Gnn hanno ribadito la volontà di cedere le quattro testate (oltre alle tre emiliane, Il Tirreno di Livorno) e di accelerare questo percorso per motivi legati ai riflessi sul mercato dell’emergenza sanitaria e alla crisi del settore editoriale. Dai Cdr e dall’Aser-Fnsi è stata espressa la forte preoccupazione per un’operazione marcata dal coinvolgimento di una neo-cordata imprenditoriale che ha un’esperienza nulla o quasi nel settore editoriale, con fondamentali economici assolutamente circoscritti rispetto a quelli del gruppo cedente, e che, da notizie acquisite dalle testate messe in vendita, ha predisposto nei mesi scorsi un business plan che annuncia pesanti tagli sui costi del personale e su altri costi aziendali dei quattro giornali già dal 2021”.
E infine la conclusione: “La Regione ha accolto e rilanciato le preoccupazioni illustrate dai Cdr e ha chiesto ai rappresentanti di Gedi e Gnn di farsi garanti in tempi strettissimi della convocazione di un incontro istituzionale con gli eventuali acquirenti, di fare un nuovo passaggio con la Regione (dove questo tavolo resta aperto) prima dell’eventuale firma di un accordo e ha annunciato che il governo sarà informato di ogni sviluppo acquisito in questa sede istituzionale”.
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