E’ stato avviato un tavolo permanente di confronto CNU/AGCOM/FISH/FAND allo scopo di richiamare le aziende che erogano servizi pubblici di comunicazione elettronica e la P.A. al rispetto delle normative poste a tutela delle persone con disabilità.
Il CNU/AGCOM, oltre a rilevare che la maggior parte dei siti della pubblica amministrazione è ancora inaccessibile per i disabili, denuncia la cronica inadempienza della Rai a quanto previsto nei Contratti di Servizio sottoscritti negli ultimi dieci anni dall’Azienda.
Clamoroso il caso dell’ultimo Contratto, in scadenza tra pochi mesi, rimasto senza applicazione sia per quanto concerne il problema della sottotitolatura che per la mancata attivazione di un tavolo di confronto con le associazioni dei disabili.
Ma la concessionaria del servizio pubblico radiotelevisvo non è nuova nei suoi comportamento omissivi. Ancora più eclatante, infatti, è la mancata applicazione dell’art. 27 del contratto di servizio 2010/2012 che, finalmente, obbligava la Rai ad una maggiore trasparenza nei confronti dei cittadini/contribuenti. L’Azienda avrebbe dovuto mettere a disposizione sul proprio sito web “il documento, comprensivo dei criteri metodologici, sui conti annuali separati certificati dalla società di revisione scelta, ai sensi dell’articolo 47, comma 2, del Testo Unico, dall’Autorità da cui risulti, sulla base dell’apposito schema approvato dalla medesima Autorità, la destinazione delle risorse pubbliche e, in particolare, a fornire adeguata comunicazione circa i costi afferenti la programmazione televisiva e la programmazione radiofonica rientranti nell’ambito delle attività di servizio pubblico”. Nella presentazione dei palinsesti, inoltre, la Rai avrebbe dovuto “identificare la programmazione televisiva e radiofonica rientrante nell’ambito dell’attività di servizio pubblico con un colore diverso rispetto agli altri aggregati”.
Ed infine avrebbe dovuto pubblicare “gli stipendi lordi percepiti dai dipendenti e collaboratori nonché informazioni, anche tramite il mezzo televisivo, eventualmente con un rinvio allo stesso sito web nei titoli di coda, e radiofonico, sui costi della programmazione di servizio pubblico”.
Nulla di tutto questo è stato fatto e nessuna Istituzione – Ministero, Commissione di Vigilanza ed Agcom – ha mai contestato alcunchè alla Rai.
Tra qualche giorno si rinnoveranno, speriamo, sia i vertici dell’Azienda che dell’Autorità. Confidiamo in una decisa inversione di tendenza.
Remigio del Grosso (Ex Vice Presidente CNU/AGCOM)
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