Sky avrebbe però almeno due motivi per agire in questo modo. Il primo è che le nuove regole consentono ad Agcom di bloccare non solo siti internet ma anche programmi tivù che violerebbero il diritto d’autore. Autori di programmi, con cui Sky ha contenziosi, potrebbero quindi utilizzare questo nuovo strumento per dare filo da torcere all’emittente. Se ritengono che Sky stia utilizzando i loro contenuti senza permesso (cioè senza retribuirli), possono andare da Agcom per chiedere il blocco del programma per violazione del diritto d’autore. Oppure possono anche limitarsi a minacciare quest’azione, per avere un maggiore potere contrattuale nei confronti di Sky. È insomma una spada di Damocle inedita sull’emittente. Un altro motivo per il ricorso potrebbe essere semplicemente tattico: mettere pressione su Agcom per provare ad avere contropartite su altri fronti della regolamentazione tv. La battaglia sulle nuove regole Agcom è insomma ancora in corso. Anzi, è destinata a infuocarsi. Consideriamo infatti che ancora la macchina repressiva di Agcom non ha agito. Una volta che arriveranno i primi ordini di oscuramento siti, gli operatori telefonici potranno opporsi facendo ricorso al Tar. (repubblica)
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