Ad aprile il Comune di Perugia dovrà presentarsi davanti a un giudice per discutere dell’equo compenso preteso da un intraprendente tecnico in base all’articolo 99 della legge sul diritto d’autore. Ad assisterlo nella causa contro l’amministrazione comunale è l’avvocato Giacomo Leonelli, neo segretario regionale del Pd, che nell’atto di citazione spiega come non si tratti, chiaramente, di una causa sulla “rotatoria” in generale (in cui difetterebbe il requisito dell’originalità) ma sulle specificità dei progetti presentati dal suo cliente già dal 1991. Che proponevano «soluzioni originali di problemi tecnici», prevedendo una superficie interna della rotatoria con più corsie concentriche e la precedenza a sinistra, mentre all’inizio delle sperimentazioni (si parla di Francia e Inghilterra degli inizi del secolo scorso) il dibattito sembra fosse molto sentito con i fautori della precedenza a destra.
Da qui la richiesta di un equo compenso avanzata al Comune che negli anni avrebbe realizzato e attuato i progetti depositati dall’uomo e dal padre addirittura al Dipartimento per l’informazione e l’editoria della presidenza del Consiglio dei ministri, dopo l’interesse mostrato dal Ministero dei lavori pubblici per le loro soluzioni. «Ci sono i presupposti per vincere», spiega Giacomo Leonelli. Mentre una squadra di professionisti del Comune, tra avvocati e ingegneri, è al lavoro per dimostrare l’insussistenza delle richieste. A partire da leggi nazionali e studi internazionali, per negare quindi la paternità delle rotatorie perugine all’uomo che magari le ha anticipate a Perugia ma a cui non sarebbe stata rubata nessuna idea. Tanto meno a scopo di lucro, come invece prevede l’articolo 99 della legge sul diritto d’autore a cui si appella l’avvocato.