Il 24 maggio scorso, il presidente dell’Antitrust, Giovanni Pitruzzella ha inviato un sollecito al Parlamento e all’attuale Governo per intervenire, con urgenza, sul conflitto tra editori e web company. E’ da tempo, infatti, che si invoca una legge (o un accordo) da discutere e realizzare non solo nel Belpaese, ma – considerando la portata del problema – anche nelle opportune sedi internazionali. Europarlamento di Bruxelles compreso.
Infatti, secondo Pitruzzella, le testate giornalistiche e non solo quelle, in assenza di regole precise, sono pesantemente danneggiate dal modo in cui i motori di ricerca (Google in testa) sfruttano i loro contenuti editoriali. Il presidente dell’Antitrust è convinto che non si può andare avanti in questo caos, ma che occorra fare chiarezza, stabilendo principi e norme che mettano un po’ d’ordine nel variegato campo del diritto d’autore.
In particolare, Pitruzzella suggerisce che, nel rispetto della proprietà intellettuale, bisogna servirsi di strumenti idonei e provvedimenti mirati che mettano fine alle continue dispute tra i produttori di contenuti e i fornitori di servizi che rielaborano e riutilizzano le notizie, molto spesso violando il copyright.
Lo stesso problema è già stato risolto in Francia dove Google ha sborsato 60 milioni di euro per i contenuti editoriali, sia delle testate tradizionali che di quelle on line.
Anche in Germania, il problema si sta avviando verso la soluzione, sia pur con diverse modalità.
Infatti, il governo tedesco sta per modificare la legge sulla proprietà intellettuale e presto farà pagare a Google l’utilizzo, di volta in volta, dei contenuti protetti dal copyright.
Pitruzzella si è detto più favorevole ad un accordo sul modello della Germania ma, visto che in Italia siamo ancora in alto mare, la sua segnalazione vuol essere un vero e proprio monito per tutte le autorità a intervenire per disciplinare, quanto prima, lo scottante argomento.
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