Da uno studio condotto da BSA (Business Software Alliance) è emerso che i font, cioè le diverse forme che un determinato carattere di stampa possono assumere, sono protetti dal diritto d’autore. Ciò vincola le aziende che ne fanno uso al rispetto della normativa di specie. Il presidente di BSA, Luca Marinelli, ha, infatti, dichiarato che: “La nostra esperienza dimostra che, in generale, le aziende non sono consapevoli di utilizzare font che richiedono una licenza d’uso. L’ignoranza o una gestione carente dei font sono spesso le ragioni per le quali molte aziende si trovano a infrangere la legge. Questa situazione non è però priva di conseguenze. Non pagare i font, esattamente come accade per le altre tipologie di software, priva il titolare della proprietà intellettuale di un legittimo guadagno, oltre a danneggiare il settore dei new media per il quale lo sviluppo dei caratteri gioca un ruolo cruciale”.
La questione è davvero importante, tanto che la stessa BSA ha stilato un decalogo per quelle imprese che considerano la necessità di acquisire preliminarmente una licenza per l’uso di tali font, l’importanza di attenersi a precise e determinate regole di utilizzo, l’impossibilità di modificarli senza incorrere nella violazione della normativa sul diritto d’autore e l’opportunità di organizzare librerie di font per evitare di disporre di licenze in eccesso. (www.bsa.org).
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