Si prospetta domani a Bruxelles un’azione su un doppio binario riguardante i
diritti d’autore: da un lato il commissario alla Concorrenza, Neelie Kroes,
utilizzerà l’arma della legislazione antitrust per scardinare alcune restrizioni
derivanti dai monopoli territoriali delle agenzie di riscossione di diritti
confederate nella Cisac (ovvero il network cui appartiene la Siae); dall’altro
il commissario al Mercato unico, Charlie McCreevy, formalizzerà con una proposta
di direttiva la già annunciata volontà di portare da 50 a 95 anni il periodo di
tutela delle opere di cantanti e suonatori, equiparandolo a quello degli Stati
Uniti (si veda «Il Sole 24 Ore» del 15 febbraio).
L’azione che farà discutere di più è quella messa in cantiere dalla Kroes.
L’Antitrust europeo ha deciso di utilizzare la normativa anti-cartelli per
scardinare il sistema che impone a un artista di affiliarsi alla società del
proprio Paese e alle emittenti online, via cavo e satellitari di raggiungere un
accordo con le società di ogni Stato in cui il proprio segnale viene trasmesso.
La Kroes vuole invece permettere a ogni autore di registrarsi nello Stato
europeo preferito, dove trovi le condizioni più convenienti. «In molti Paesi –
spiega Jonathan Todd, portavoce della Kroes – gli artisti sono obbligati a usare
la propria associazione nazionale e non possono scegliere quella di un altro
Paese che potrebbe garantire migliori condizioni in termini di qualità dei
servizi e una gestione efficiente e accurata dei diritti sulle performance
pubbliche». L’iniziativa non riguarderà invece i diritti su cd o musica online.
Bruxelles intende però permettere a emittenti online, via cavo e satellitari di
negoziare con l’agenzia di un unico Paese i diritti che dovranno essere pagati
sulle prestazioni degli artisti. Da parte della Commissione, si sottolinea di
voler continuare a sostenere il sistema di raccolta collettiva dei diritti e di
voler attaccare solo alcune restrizioni. Senza mettere in discussione il livello
delle percentuali che ciascuna agenzia nazionale riscuote. L’obiettivo di aprire
una sorta di concorrenza tra le società di riscossione del Cisac dei vari Paesi
punterebbe in realtà a migliorare il livello e il costo delle prestazioni
offerte agli autori.
La proposta di direttiva di McCreevy, che intende estendere di 45 anni il
periodo di tutela dei diritti di cantanti e suonatori, punta anche a rafforzare
la posizione degli esecutori. Il commissario aveva già messo in luce a febbraio
l’assurdità di una legislazione del ’93 che permette a un compositore di godere
di diritti che durano tutta la vita, e per gli eredi per i settant’anni
successivi, mentre gli esecutori li vedono esaurire dopo cinquant’anni, a volte
quando sono ancora in vita e ne avrebbero più bisogno.