In una intervista al quotidiano “La repubblica” il premier Matteo Renzi ha annunciato una riforma del decreto Melandri (9-2008), che disciplina la titolarità e la commercializzazione dei diritti audiovisivi sportivi e la relativa ripartizione delle risorse.
La preventivata modifica consegue allo scandalo sull’assegnazione dei diritti per la Serie A nell’ultima asta, svoltasi nel 2014. Per l’Antitrust Mediaset, Sky e la Lega Calcio hanno violato l’art.101 del trattato UE, alterando le dinamiche concorrenziali. L’Autorità ha comminato ai soggetti coinvolti le seguenti sanzioni: 51 milioni di euro a Mediaset Premium, 9 milioni a Infront (advisor della Lega), 4 milioni a Sky e 1,9 milioni a Lega Calcio. La maggiore entità della multa nei confronti del Biscione è dovuta alla persistenza della condotta truffaldina, manifestatasi sin dall’ apertura delle buste.
La riforma è articolata. Tra dieci giorni sarà ufficializzata una proposta di legge parlamentare firmata dalle deputate Pd Lorenza Bonaccorsi e Daniela Sbrollini, che si concentrerà sui primi due titoli della legge, che riguardano titolarità e commercializzazione dei diritti. Importanza cruciale ha però la terza parte del decreto, inerente la ripartizione delle risorse assicurate dalla commercializzazione dei diritti, che sarà analizzata da Palazzo Chigi.
Sotto la lente, in particolare, l’art.26, che disciplina la ripartizione delle risorse del campionato di calcio di Serie A. Attualmente una quota del 40% viene destinata in parti uguali a tutti i partecipanti al campionato. Il 30% viene assegnato sulla base dei risultati conseguiti. Il restante 30% si assegna mediante un’analisi del bacino di utenza. Con la riforma si punta a far salire la parte uguale per tutti dal 40 al 50%. Si vuole, inoltre, modificare il criterio con cui si assegna la percentuale relativa al bacino di utenza. Non più tenere conto del numero di tifosi, dato di per sé aleatorio, ma degli abitanti per città. A occhio una disposizione non molto gradita dai club più blasonati, che hanno tifosi sparsi per tutto il territorio nazionale.
Si punta anche a rivedere il “paracadute” per le squadre retrocesse dalla A alla B. Attualmente la suddivisione è questa: 25 milioni di euro per squadre che sono da 3 anni in serie A, 15 milioni di euro per squadre che sono da 2 anni in serie A e 10 milioni di euro per squadre che sono da 1 anno in serie A. Il rischio correlato è la determinazione di squilibri nel successivo campionato cadetto.
La nuova legge punta, infine, ad istituire più controlli sull’ autonomia gestionale della Lega Calcio, attualmente indiscussa. E’ questo un punto che interessa più da vicino la truffa balzata di recente agli onori delle cronache. E’ infatti stata la Lega a promuovere l’assegnazione concordata tra Sky e Mediaset dei pacchetti A, B e D del campionato di Serie A, precludendo l’ingresso di nuovi operatori nel mercato.
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