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Diritti tv. Dopo la Champions sky rischia di perdere anche la serie A

Rupert Murdoch non potra’ avere in esclusiva assoluta le partite di Juventus, Inter e Milan, con i loro 20 milioni di “simpatizzanti”, per il triennio 2015-2018. Il tentativo assai scaltro dello “Squalo” di rispondere allo “schiaffo” Mediaset (che per 690 milioni si e’ garantita tutta la Champions League per tre anni) accaparrandosi con un assegno da 755 milioni (355 sul pacchetto satellite e 420 su quello del digitale terrestre) le 248 partite delle big sta per essere vanificato. A quanto apprende Il VELINO, infatti, l’assemblea della Lega calcio entro il 26 giugno emettera’ una sentenza sull’assegnazione dei pacchetti che lo lascera’ assai deluso. Il pacchetto A e il pacchetto B – spiega una fonte assai vicina al dossier – sono stati pensati e costruiti, in forza delle indicazioni della legge Melandri e dell’Antitrust, per essere assegnati ad operatori diversi. Impossibile (anche se il divieto esplicito nel bando non c’e’) che lo stesso operatore, in questo caso Sky, possa acquistarli entrambi. Davvero inutile, poi, il tentativo di celarsi dietro FoxSports? Come uscirne dunque? Probabile che vengano scartate le offerte giunte dagli operatori per le piattaforme sulle quali non trasmettono. Una scelta dettata da coerenza e logica da fare – per buona pace dei presidenti – rinunciando a qualche milioncino. Da escludere, pero’, che si faccia una nuova asta se non per i pacchetti C (diritti accessori) ed E (diritti internet) per i quali non ci sono offerte e sono piu’ basse (e quindi inaccettabili) della base d’asta. Un messaggio, infine, a Cologno, anche guardando al futuro: non esistono offerte condizionate. Se la partita si dovesse chiudere cosi’, Pier Silvio Berlusconi, con in dote tutte le 380 partite del Campionato (pacchetto B e D), avrebbe assestato un secondo “schiaffo” a Murdoch (solo il pacchetto A). Per molti un ko tecnico destinato a segnare il futuro della pay tv per i prossimi anni. Ma le vie dei tribunali sono infinite?

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