Il comitato di redazione dell’Unità rende noto di essere pronto a tutto per salvaguardare crediti e diritti nella vicenda legata alla liquidazione della Nie, la società che aveva editato il giornale fino alla chiusura. I redattori accusano: “Abbiamo conquistato, a prezzo di grandi sacrifici, un futuro al nostro giornale”, ma “sui nostri crediti, che risalgono all’intero 2013 e ai primi mesi del 2014, sui nostri diritti, è calato il silenzio”
Sono pronti a tutto i redattori dell’Unità “per salvaguardare i nostri crediti, per difendere i nostri diritti. Ci attendiamo risposte rapide, limpide, concrete. Non siamo più disposti ad attendere”. Attraverso una nota stampa il cdr del giornale fa sapere che “è trascorso un mese dall’ultima udienza del Tribunale fallimentare di Roma che avrebbe dovuto porre fine alla tormentata, drammatica vicenda legata alla liquidazione della Nuova iniziativa editoriale (Nie), la società che aveva editato l’Unità fino alla sua chiusura”.
Da quella data in poi non c’è stata alcuna novità. Anzi, “sui nostri crediti, che risalgono all’intero 2013 e ai primi mesi del 2014, sui nostri diritti, è calato il silenzio. Qualcosa di inaccettabile, ingiusto, di poco chiaro, che non può più essere spiegato adducendo non meglio precisate ragioni tecniche e procedurali”.
I redattori sottolineano che, “perché questa storia potesse avere un esito soddisfacente, i lavoratori de l’Unità, giornalisti e poligrafici, hanno fatto tutto il possibile, e anche di più. Ci siamo battuti contro ogni ipotesi, ma è stata anche di più, del fallimento, abbiamo conquistato, a prezzo di grandi sacrifici, un futuro al nostro giornale”.
Per questi motivi ora il cdr rompe il silenzio e afferma con forza “che faremo di tutto, e in ogni sede, per salvaguardare i nostri crediti, per difendere i nostri diritti. Ci attendiamo risposte rapide, limpide, concrete. Non siamo più disposti ad attendere”.