Accordo fatto. La Lega di Serie A rinuncia a 150 milioni di euro per mantenere lo status quo. A Sky, quindi, tutto il campionato di calcio sul satellite, a Mediaset le partite delle migliori 8 squadre di serie A sul digitale terrestre, pari però all’86% dello share. Insomma un accordo al ribasso per tutte le parti con vantaggi limitati. Nelle casse delle Lega entreranno 945 milioni di euro: 572 dalla piattaforma satellitare di Rupert Murdoch, gli altri dal Biscione. Meno comunque di quanto ci fosse sul piatto fino a questa mattina: 1,1 miliardi di euro. La speranza è che adesso nessuno degli attori in gara, ma usciti perdenti dall’asta presenti ricorso. Sky, infatti, si aggiudica il lotto A per il quale aveva già presentato l’offerta più alta e il lotto D per il quale la sua offerta era risultata terza alle spalle di Mediaset e Fox e più alta si soli 10 milioni rispetto a Eurosport. Lo stesso vale per Mediaset che per il lotto B aveva offerto meno di Sky e Fox. Insomma un bel pasticcio che in due giorni chiude le pagine più brutte della storia del calcio italiano. Prima la nazionale malamente sconfitta in Coppa del Mondo, poi l’esito di un’asta dove a vincere non sono state le offerte migliori, ma gli interessi in gioco. Alla faccia di ogni regola. E a dimostrazione della mancanza delle certezza del diritto in Italia. Di più il lotto D dovrebbe passare a Sky attraverso Mediaset, dando per scontanto che l’Agcom dia il via libera alla sub licenza. In questo modo Sky paga 8 milioni in più rispetto al contratto in ancora in vigore, ma ha 132 partite in esclusiva (78 in più rispetto adesso) e rinuncia ai piani di sbarco sul digitale per il quale aveva preparato il decoder unico. Mediaset, invece, spende 373 milioni contro gli attuali 277 per trasmettere meno partite. Nell’accordo, almeno per il momento, non rientra la Champions League, ma è possibile che si arrivi a un’intesa anche sulla competizione internazionale: Sky ha l’esclusiva per la prossima stagione, il Biscione per le tre successive.
Fonte:Repubblica.it